mercoledì 21 dicembre 2011

VIVI VAPRIO News

natale news1

lunedì 12 dicembre 2011

Consiglio Comunale - Venerdi 16 dicembre

AVVISO
nella Sede Municipale, il giorno
16 DICEMBRE 2011 alle ORE 20,30
è convocato in sessione ordinaria il
CONSIGLIO
COMUNALE
per trattare in seduta pubblica, il seguente
ORDINE DEL GIORNO
1. Comunicazioni del Sindaco;
2. Approvazione verbali della seduta precedente;
3. Adeguamento Addizionale comunale all’Irpef per l’anno 2012;
4. Approvazione Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari;
5. Approvazione Piano delle opere pubbliche 2012/2014;
6. Approvazione Bilancio di previsione esercizio finanziario 2012, Relazione previsionale e programmatica 2012/2014, Bilancio pluriennale 2012/2014;
7. Approvazione modifiche dello Statuto dell’Azienda speciale consortile “Offertasociale” – Azienda territoriale per i servizi alla persona;
8. Presentazione progetto preliminare Scuola secondaria di 1° grado.
Vaprio d’Adda, 7 DICEMBRE 2011 Il Sindaco: Roberto Orlandi

sabato 26 novembre 2011

Trecento economisti per salvare l’Europa

http://politicaeconomiablog.blogspot.com

Trecento autorevoli economisti italiani e stranieri, De Cecco, Nuti, Artoni, Bosi, Paladini, Pivetti per citare solo alcuni italiani, hanno sottoscritto un documento perché il nostro paese non accetti supinamente politiche errate e controproducenti che ci sono “richieste dall’Europa” e che peggioreranno irrimediabilmente la crisi nostra e dell’Unione. Purtroppo il nuovo Presidente del Consiglio, la sinistra parlamentare e i suoi organi di informazione hanno lasciato alla destra, anche nel dibattito parlamentare, uno strumentale monopolio di queste idee.
I punti principali del documento degli economisti (consultabile con le adesioni al sito: http://documentoeconomisti.blogspot.com/) sono questi: 1) le misure di restrizione dei bilanci pubblici “richieste dall’Europa” hanno aggravato la recessione e la crisi finanziaria; attualmente l’Eurozona è senza una bussola e l’Italia è stata usata come capro espiatorio; 2) la crisi italiana non può essere affrontata se non nell’ambito di politiche espansive europee volte a riequilibrare gli svantaggi commerciali che sono seguiti alla moneta unica; il nostro paese non è la causa, né può tantomeno essere la soluzione della crisi europea; 3) prima che sia troppo tardi – forse lo è già – la BCE deve intervenire a garanzia illimitata dei debiti sovrani riconducendo a tutti i costi i tassi di interesse a livelli compatibili con l’attuazione delle menzionate politiche di ripresa; 4) tali politiche non possono che basarsi sul sostegno della domanda aggregata – in primis nei paesi in surplus commerciale; 5) in questo ambito il nostro paese, e gli altri “periferici”, si dovrebbe impegnare a stabilizzare il rapporto debito pubblico/Pil, respingendo con fermezza ogni ipotesi di inutili abbattimenti che annichilerebbero crescita, occupazione e standard di vita; con tassi di interesse sufficientemente bassi - e i tassi li fanno le banche centrali, se vogliono, e non i mercati – qualunque debito è perfettamente sostenibile (come in Giappone che l’ha doppio del nostro). I mercati capirebbero e apprezzerebbero mentre, come chiunque vede, non apprezzano il cilicio che Italia e Europa continuano a indossare stringendolo viepiù.
Scrivono inoltre gli economisti: “la riduzione dei tassi e la rimozione di inutili e controproducenti strategie di abbattimento del debito pubblico, nel quadro di politiche europee espansive, libererebbe risorse per la crescita del paese sia dal lato della domanda interna che del rilancio della competitività. Tali risorse - assieme a quelle che dovranno provenire da una seria lotta all’evasione fiscale, da un'imposta che colpisca i patrimoni su base regolare e annua e non una tantum, e dalla razionalizzazione della spesa pubblica (inclusi i costi della politica) - vanno prioritariamente destinate alla riduzione del carico fiscale sul lavoro, con un aumento dei salari netti, al sostegno di istruzione, ricerca e cultura, agli investimenti per l’industria pubblica (da non svendere assolutamente all’estero), al Mezzogiorno, all’ambiente, all’efficienza della giustizia e della pubblica amministrazione, alla difesa della legalità.”
Qualcuno ci accuserà meschinamente di fare il gioco della destra, o di anti-Europeismo. Noi crediamo che a fare questo gioco, o a essere anti-europeista, sia proprio chi muove questa accusa. Le più autorevoli opinioni a livello internazionale sono dell’avviso che senza misure quali quelle sopra riferite l’Europa non ha speranza. Eppure lo spazio a livello internazionale per una alleanza con altri paesi europei, Francia in primis, v’è - ora che abbiamo un governo presentabile, qualità questa che però non può rimanere la sua unica. Opponendosi a qualsiasi soluzione ragionevole, la Germania si sta assumendo l’onere storico di far presto crollare l’Europa, non solo monetaria, ma politica. Spezzare questa deriva dovrebbe essere la responsabilità storica del nostro nuovo governo, non quella di impossibili fatiche di Sisifo di abbattere il debito rendendosi complice di tale deriva.

lunedì 21 novembre 2011

Consiglio Comunale

A V V I S O
nella Sede Municipale
venerdì, 25 novembre 2011, alle ore 20.30,
è convocato in sessione straordinaria
IL CONSIGLIO COMUNALE
per trattare in seduta pubblica, il seguente
ORDINE DEL GIORNO
1. Comunicazioni del Sindaco;
2. Approvazione verbali della seduta precedente;
3. Interrogazione presentata dai consiglieri di “Progetto Vaprio” avente per oggetto: Piano attuativo area “AP1”;
4. Approvazione Variazione n. 4 – Assestamento generale al Bilancio di previsione 2011;
5. Approvazione convenzione con il Comune di Busnago per il servizio associato Responsabile Area economico finanziaria triennio 2012/2014;
6. Rinnovo Organo di revisione economico-finanziario – triennio 2012/2014;
7. Esame osservazioni e approvazione Variante PII Vaprio Sud e modifica agli atti costituenti il Piano di Governo del Territorio (piano delle regole e piano dei servizi);
8. Approvazione Piano diritto allo studio – Anno scolastico 2011/2012.
Vaprio d’Adda, 16 novembre 2011
Il Sindaco
(Roberto Orlandi)

lunedì 14 novembre 2011

La bugia della riforma elettorale: tutti la vogliono ma nessuno la farà

http://www.dirittodicritica.com

La riforma della legge elettorale non era una delle richieste contenute nella lettera inviata all’Italia dalla Banca Centrale Europea (Bce) – sarebbe stato strano il contrario – e quasi sicuramente non rientrerà nelle priorità del governo Monti. Già dalla serata di sabato, infatti, il PdL ha subordinato il suo appoggio al governo tecnico al rispetto degli impegni presi con l’Europa: non una legge in più né un passo fuori dal seminato.

E’ evidente, dunque, che della legge elettorale non se ne parlerà almeno fino a gennaio, quando la Consulta sarà chiamata a pronunciarsi sull’ammissibilità del referendum. A quel punto, il governo tecnico potrebbe trovarsi a dover discutere con quei partiti disposti a tutto pur di conservare l’ultima parola sui candidati in lista: la Lega Nord di Umberto Bossi che sfrutterebbe il Porcellum per chiudere la partita interna con i maroniani, Pd e PdL per silurare chi non ha rispettato i diktat del partito in questi anni. Ipocrisie e retorica a parte, infatti, il Porcellum fa comodo a tutti. Anche alle sinistre, da sempre lacerate in correnti e fazioni rispetto ai più monolitici partiti di destra.

Scontato – di contro – l’esito del referendum sul Porcellum: a giudicare dal sentimento comune, i cittadini voteranno l’abrogazione della legge voluta da Calderoli e metteranno alle strette Parlamento e partiti, a quel punto senza più alibi. Eppure, se non verrà meno il ricatto con cui il PdL (e non solo) minaccia di tenere in scacco il prossimo governo tecnico, l’ipotesi più concreta è che si vada a votare con l’attuale legge elettorale (né sarebbe questo il primo referendum con un esito ignorato dai partiti). A mancare, infatti, sarebbe una maggioranza trasversale e coesa sul nuovo meccanismo del voto, da sempre una delle leggi più complesse e difficili da approvare anche con esecutivi forti.

«Non credo – ha detto ieri Walter Veltroni (Partito democratico) – che si possa chiedere a un governo» come quello che sta componendo Mario Monti «di svolgere questa funzione», la riforma elettorale spetta al Parlamento: «lì va trovato un punto di equilibrio». Come dire: in queste condizioni è un’impresa quasi impossibile. Di segno opposto la dichiarazione del segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, che ha sottolineato come il prossimo esecutivo tecnico dovrà dare corso a diverse riforme: quella elettorale, quella dei regolamenti di Camera e Senato e quella per la riduzione del numero dei parlamentari. Sulla stessa linea di Veltroni, invece, l’ex ministro della Giustizia di Berlusconi, Angelino Alfano, che dall’Annunziata affida la patata bollente ai cittadini ma non certo al governo Monti: «la riforma elettorale non un è tema di governo, ma del Parlamento o dei cittadini, se la Corte Costituzionale darà il via libera al referendum».

Il presidente del Comitato per il referendum per i collegi uninominali Andrea Morrone e il coordinatore politico Arturo Parisi, invece, hanno chiesto al Presidente della Repubblica di non ignorare la volontà di un milione e 200mila cittadini e di far rientrare nel mandato del premier Mario Monti anche la riforma della legge elettorale.

Ma la questione – dopo l’approvazione del referendum – potrebbe non riguardare più né Napolitano né Monti: a fronte di un teatrino di partiti e segretari che invocano la riforma elettorale, il meccanismo sarebbe destinato a saltare in mancanza di una maggioranza trasversale che già oggi non esiste. E le elezioni sarebbero dietro l’angolo, con buona pace di tutti. Un porcellum.

venerdì 11 novembre 2011

Il Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio


Difendiamo i Territori

«Dal 1950 ad oggi l’Italia ha perso milioni di ettari della sua superficie libera (…) È giunto il momento di fare una campagna comune, di presidiare il territorio in maniera capillare a livello locale, di amplificare l’urlo di milioni d’italiani che sono stufi di vedersi distruggere paesaggi e luoghi del cuore».
Carlo Petrini (presidente di Slow Food e tra i primi aderenti al Forum)

Il Forum Nazionale vuole coinvolgere il maggior numero possibile di soggetti in una rete che condivida gli stessi valori elementari, e sensibilizzare il nostro Paese su uno dei più grandi scempi che sta subendo, sotto silenzio e da troppo tempo: il consumo del suolo libero e fertile a favore di cemento e asfalto.

Il nascente Forum intende mettere in campo una serie di azioni concrete per fermare il consumo di suoli fertili e lo scempio del paesaggio italiano:
1) Elaborare una proposta di legge di iniziativa popolare
2) Proporre un censimento in tutti i Comuni degli immobili sfitti e non utilizzati
3) Promuovere una campagna di comunicazione a livello nazionale

Il consumo di suolo è in continuo aumento: Legambiente si stima che l’incremento è di circa 50.000 ha all’anno. Lo stesso studio evidenzia che la superficie cementificata risulta pari a 2.350.000 ha, cioè il 7,6% del territorio nazionale (teniamo presente che la nostra Penisola è formata da numerosi rilievi non edificabili). Purtroppo non possiamo fare affidamento su dati certificati, a testimonianza di quanto questo problema debba ancora essere monitorato e sufficientemente considerato come prioritario dalle Istituzioni.
L’attività speculativa in questo campo sembra non conoscere crisi di sorta e, forti delle nostre reti associative, registriamo e verifichiamo continuamente le voci di protesta che si levano a livello locale. Attraverso il Forum intendiamo presto mettere in campo azioni concrete per contrastare questa deriva che sta privandoci per sempre di beni comuni fondamentali: i nostri territori e la loro bellezza. La loro salvezza è legata indissolubilmente alla nostra qualità della vita, ciò che ci ha reso orgogliosi e famosi in tutto il mondo.
Il suolo fertile e l’integrità del paesaggio sono la principale garanzia per il futuro del nostro Paese, del turismo, della nostra agricoltura e dei nostri prodotti tradizionali, della salubrità dei luoghi in cui abitiamo e della biodiversità naturale ivi presente. La storia ci insegna che essi sono la base concreta di ogni cultura locale, ciò che unisce gli italiani nella diversità e ci rende un popolo unico. Paesaggio e territorio fertile sono la risorsa economica di cui siamo più ricchi, è assurdo sprecarla così.

Il Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio - Difendiamo i Territori, nasce su impulso dell’associazione Slow Food e del Movimento Stop al Consumo di Territorio, subito arricchitosi della presenza di numerose organizzazioni nazionali (tra cui Legambiente, LIPU, Pro Natura, Eddyburg, Movimento Decrescita Felice, Altreconomia, Associazione Comuni Virtuosi, Rete del Nuovo Municipio, Borghi Autentici d’Italia, Medici per l’Ambiente, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, organizzazioni agricole), di oltre 350 associazioni e comitati locali e più di 3000 prime adesioni individuali, tra cui quelle di urbanisti, docenti universitari, sindaci, architetti, giornalisti, produttori agricoli ecc.

mercoledì 26 ottobre 2011

In Lombardia case costruite con sabbia e ghiaia sottocosto

Da dove arriva il materiale necessario per costruire nuove case, capannoni e strade? Dalle cave. E quanto pagano le aziende del settore per i diritti di escavazione? In Lombardia, 44 centesimi di euro per ogni metro cubo di preziosa sabbia e ghiaia. Un’inezia se paragonato al prezzo di mercato: la sabbia costa 12-15 euro al metro cubo, la ghiaia intorno a 20. Grezzi significa che vengono estratti e venduti, senza nessun trattamento di qualità e selezione che porta il prezzo a salire rispettivamente fino a 20 e 28 euro al metro cubo. Con queste tariffe il “diritto” di escavazione rappresenta un costo medio del 3% del valore di mercato. In Gran Bretagna è del 20 per cento. Risultato? Un immenso guadagno se moltiplicato per i 16 milioni di metri cubi (dati Istat 2010) che in Lombardia si trasformano in costruzioni: oltre 200 milioni di euro di ricavi a fronte di una tariffa pagata per l’estrazione che supera di poco 7 milioni di euro.

E l’estrazione di questi inerti rappresenta il 59% di tutti i materiali cavati in Italia: in questa classifica sono ai primi posti Lombardia, Lazio e Piemonte, che da sole raggiungono il 50% del totale estratto ogni anno con 43 milioni di metri cubi (vedi la scheda allegata). Ma chi decide le tariffe? In Lombardia, per definire “l’aggiornamento delle tariffe dei diritti di escavazione per il biennio 2010/2011”, lo scorso marzo la Giunta ha approvato una delibera per aggiornare i prezzi all’indice Istat, ferme dal 2008. Confrontando il trend negli ultimi cinque anni l’aggiornamento è stato quasi impercettibile: da 0,420 del 2006 si è saliti a 0,441 del 2008 fino a 0,462 per il 2011. Le modifiche insomma sono nell’ordine di frazioni di centesimi, quote irrisorie per le 558 cave attive della regione e immutate da quattro anni.

Dalla decisione della giunta occorre l’approvazione del Consiglio regionale e il passaggio nella commissione ambiente per la definizione della tariffa vera e propria. Si avvia un lungo iter burocratico che finalmente il 5 ottobre scorso porta alla decisione unanime di alzare la tariffa fino a 1 euro per metro cubo per sabbia e ghiaia e 5 euro per le pietre ornamentali. Significa entrate quasi raddoppiate per i Comuni che ospitano le cave: 20 milioni di euro per sopperire anche ai tagli del Governo. Il 19 ottobre, però, durante la seduta del consiglio regionale, la proposta della commissione viene modificata da un emendamento del Pdl. Tutto bloccato.

Giudizi negativi e mugugni dall’opposizione: «Doveva essere la ratifica di una scelta già condivisa, ma purtroppo così non è avvenuto – hanno detto i consiglieri regionali del Pd Giuseppe Civati e Angelo Costanzo-. Dopo l’approvazione in Commissione Ambiente si sono “scatenate” le lobby che hanno fatto cambiare idea a qualcuno». Infatti nella seduta del consiglio regionale, al momento di ratificare le decisioni della commissione, arriva un emendamento su richiesta del capogruppo del Pdl Paolo Valentini che abbassa la tariffa a 60 centesimi. Aumento sì ma non troppo. «Un emendamento solo per la sabbia e la ghiaia dove si concentrano forti interessi economici - aggiungono Civati e Costanzo - e l’ennesimo favore ai cavatori».
Di tutt’altro avviso invece il capogruppo del Pdl Paolo Valentini: «È necessario un ulteriore approfondimento perché ci troviamo davanti al rischio di possibili ricorsi al Tar. Inoltre non capisco perché solo per un settore su cinque si introduca un aumento di tariffa del 127% lasciandone invece invariate altre tre: piuttosto, se vogliamo tutelare davvero il territorio dobbiamo farlo con normative e provvedimenti specifici e incisivi, non solo limitandoci ad aumentare alcune tariffe di escavazione».

La ragione per l’aumento di una sola tariffa è perché la ghiaia e la sabbia rappresentano il 70% delle entrate: 7 milioni di euro su 10. E l’85% di questi introiti finiscono ai Comuni come entrate, mentre il 15% va alla Provincia, che coordina le estrazioni in base al fabbisogno provinciale. Ora tutto è stato rinviato ad una delle prossime sedute del consiglio regionale (senza nessuna data fissata) mentre sono sulle barricate i cavatori, che minacciano il ricorso al Tar per il rialzo delle tariffe. In più con questi canoni si ottiene anche un effetto perverso: finché i canoni sono così bassi non vi è nessun interesse ad investire in nuove tecnologie che risparmiano l’ambiente e il territorio. Una spinta anche al recupero degli inerti (materiale di demolizione e di scarto, i rifiuti prodotti dai cantieri) che in Regione Lombardia è fermo al 9%, con percentuali ridicole anche a livello nazionale, dove appena il 2% viene recuperato e riusato per fare strade e case. Il resto finisce in discarica. E per le nuove costruzioni si estrae dalle cave.

michele.sasso@linkiesta.it
 

martedì 25 ottobre 2011

Consiglio Comunale

A V V I S O
nella Sede Municipale
venerdì, 28 ottobre 2011, alle ore 20.30,
è convocato in sessione straordinaria
IL CONSIGLIO COMUNALE
per trattare in seduta pubblica, il seguente
ORDINE DEL GIORNO
1. Comunicazioni del Sindaco;
2. Approvazione verbali della seduta precedente;
3. Adozione Variante agli atti del PGT (documento di Piano, Piano delle regole e Piano dei servizi) per modifica destinazione urbanistica Ambito AF4 per individuazione nuova Scuola Media;
4. Approvazione Regolamento per l’istituzione e il funzionamento del Consiglio Tributario;
5. Approvazione integrazione al Regolamento per l’alienazione di beni mobili e immobili;
6. Adesione alla costituzione dell’Ufficio Unico sovracomunale per l’accreditamento delle strutture socio assistenziali;
7. Approvazione Piano di Azione per l’Energia Sostenibile a seguito dell’adesione al Patto dei Sindaci promosso dall’Unione Europea.
Vaprio d’Adda, 20 ottobre 2011
Il Sindaco
(Roberto Orlandi

venerdì 14 ottobre 2011




APPELLO
IL 15 OTTOBRE SARÀ UNA GIORNATA EUROPEA E INTERNAZIONALE DI MOBILITAZIONE
“gli esseri umani prima dei profitti, non siamo merce nelle mani di politici e banchieri,
chi pretende di governarci non ci rappresenta, l’alternativa c’è ed è nelle nostre mani, democrazia reale ora!”
Commissione Europea, governi europei, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale, multinazionali e poteri forti ci presentano come dogmi intoccabili il pagamento del debito, il pareggio del bilancio pubblico, gli interessi dei mercati finanziari, le privatizzazioni, i tagli alla spesa, la precarizzazione del lavoro e della vita.

Sono ricette inique e sbagliate, utili a difendere rendite e privilegi, e renderci tutti schiavi. Distruggono il lavoro e i suoi diritti, i sindacati, il contratto nazionale, le pensioni, l’istruzione, la cultura, i beni comuni, il territorio, la società e le comunità, tutti i diritti garantiti dalla nostra Costituzione. Opprimono il presente di una popolazione sempre più impoverita, negano il futuro ai giovani.

Non è vero che siano scelte obbligate. Noi le rifiutiamo. Qualunque schieramento politico le voglia imporre, avrà come unico effetto un’ulteriore devastazione sociale, ambientale, democratica. Ci sono altre strade, e quelle vogliamo percorrere, riprendendoci pienamente il nostro potere di cittadinanza che è fondamento di qualunque democrazia reale.

Non vogliamo fare un passo di più verso il baratro in cui l’Europa e l’Italia si stanno dirigendo e che la manovra del Governo, così come le politiche economiche europee, continuano ad avvicinare.
Vogliamo una vera alternativa di sistema. Si deve uscire dalla crisi con il cambiamento e l’innovazione. Le risorse ci sono.

Si deve investire sulla riconversione ecologica, la giustizia sociale, l’altra economia, sui saperi, la cultura, il territorio, la partecipazione. Si deve redistribuire radicalmente la ricchezza. Vogliamo ripartire dal risultato dei referendum del 12 e 13 giugno, per restituire alle comunità i beni comuni ed il loro diritto alla partecipazione. Si devono recuperare risorse dal taglio delle spese militari. Si deve smettere di fare le guerre e bisogna accogliere i migranti.

Le alternative vanno conquistate, insieme. In Europa, in Italia, nel Mediterraneo, nel mondo. In tanti e tante, diversi e diverse, uniti. E’ il solo modo per vincere.

Il Coordinamento 15 ottobre, luogo di convergenza organizzativa dei soggetti sociali impegnati, invita tutti e tutte a preparare la mobilitazione e a essere in piazza a Roma, riempiendo la manifestazione con i propri appelli, con i propri contenuti, con le proprie lotte e proposte


PER LA NOSTRA DIGNITÀ E PER CAMBIARE DAVVERO

COORDINAMENTO 15 OTTOBRE

martedì 11 ottobre 2011


http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/

La prima assemblea di “Salviamo il Paesaggio” si terrà in un luogo simbolo: Cassinetta di Lugagnano, il primo comune italiano a “zero consumo di suolo”.
29 ottobre 2011
Cassinetta di Lugagnano (Mi)
PRIMA ASSEMBLEA NAZIONALE

PROGRAMMA
ore 9,30-13,00: ASSEMBLEA PLENARIA
Con interventi introduttivi dei relatori, dopo i quali verrà lasciato spazio ai chi fra i partecipanti all’assemblea voglia intervenire. Tra i relatori confermati: Carlo Petrini (presidente Slow Food), Pietro Raitano (Altreconomia), Vittoria Brancaccio (presidente Agriturist), Paolo Carsetti (Forum Movimenti Acqua). Saluto in video di Luca Mercalli (società italiana di metereologia), che per altri impegni non potrà essere presente all’assemblea.

ore 13,00-14,30: PAUSA PRANZO
Verrà allestito un “mercato della terra” con dei banchetti di GAS locali e presidi Slow Food.

ore 14,30-16,30: GRUPPI DI LAVORO
I partecipanti all’assemblea si divideranno in tre gruppi di lavoro tematici:
1) PROPOSTA DI LEGGE di iniziativa popolare
2) CENSIMENTO degli immobili sfitti o non utilizzati
3) CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE

ore 17,00-18,00: CONCLUSIONE IN PLENARIA
Con un intervento riassuntivo delle conclusioni di ciascun gruppo di lavoro.

lunedì 26 settembre 2011

Consiglio Comunale

AVVISO
nella Sede Municipale, il giorno
30 SETTEMBRE 2011 alle ORE 20,30
è convocato in sessione straordinaria il
CONSIGLIO COMUNALE
per trattare in seduta pubblica, il seguente
ORDINE DEL GIORNO
1. Conseguenze della manovra economica sull’attività dei Comuni (Decreto Legge 13 agosto 2011 n. 138);
(il punto sarà trattato in seduta aperta agli interventi del pubblico)
2. Comunicazioni del Sindaco;
3. Approvazione verbali della seduta precedente;
4. Ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e salvaguardia degli equilibri di bilancio;
5. Approvazione Variazione n. 3 al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2011;
6. Integrazione del Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari
7. Approvazione Convenzione intercomunale del Sistema
Bibliotecario del Vimercatese;
8. Nomina Commissione per l’assegnazione del “San Colombano 2011”;

9. Presentazione Piano di Lottizzazione AP2 destinazione commerciale.

Vaprio d’Adda, 22 SETTEMBRE 2011 Il Sindaco: Roberto Orlandi

Era ora !!!




Inaugurazione nuova sede della Biblioteca Comunale "Alberto Pirovano"

Sabato 1 ottobre 2011 ore 11.00 Via Marconi, 73

PROGRAMMA


SABATO 1 OTTOBRE 2011
ore 11.00

Porticato:
Taglio del nastro e saluti delle autorità

Mostra personale di pittura:

Annamaria Brambilla e Giovanni Brambilla / fino alle ore 22.00



ore 16.00

Auditorium
“Elefanti Ingombranti”

Raccontati e disegnati da Lando Francini

Spettacolo e attività per bimbi a cura della
Compagnia Teatro del Vento

ore 20.45 : Auditorium

Incontro con Luca Di Fulvio, autore del romanzo “Il grande scomunicato”


DOMENICA 2 OTTOBRE 2011
ore 17.00

Auditorium: Porticato

Concerto dell’orchestra giovanile della Martesana “Crescendo”

Per la visita dei nuovi spazi la biblioteca sarà aperta sabato dalle 14.00 alle 18.00 e domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 17.00


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NUOVI ORARI DI APERTURA A PARTIRE DA MARTEDI' 4 OTTOBRE 2011

Lunedì
CHIUSO

Martedì
14.00-18.00

Mercoledì
9.00-12.00
14.00-18.00

Giovedì
9.00-12.00
14.00-18.00

Venerdì
14.00-18.00

Sabato
9.00-12.00

lunedì 19 settembre 2011

IL TERRITORIO IN BILICO



Nuovo dossier sul territorio dell'Adda Martesana
A cinque anni di distanza dal precendente dossier, Fabio Cologni e Massimo Amato del gruppo Oasi WWF Trezzo hanno realizzato un'analisi aggiornata della situazione dell'Adda Martesana.
Il documento completo lo puoi scaricare dal sito : http://www.oasilefoppe.it/1/territorio_in_bilico_560684.html

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Vaprio d’Adda
Incremento demografico dal 2001 al 2010: 21,37%
Incremento abitativo nel solo anno 2010: 7,2%
Densità: 1052 ab/Kmq
Superficie: Kmq 7,13
Con una superficie Comunale di mq. 7.136.991,87 i dati relativi al 1999 avevano una superficie
urbanizzata di 1.827.770,55 rispetto ai dati del 2007 che ne riportano invece 2.193.535,15 passando
ad un urbanizzato del 1999 del 25,61% al 30,73% del 2007 con una variazione di mq. 365764,6
variazione in mq. 20,01.
La recente presentazione della modifica del progetto denominato “Vaprio Sud”, che esclude la
realizzazione della nuova scuola media, prevede invece la costruzione di strutture ricettive
(alberghi) che si aggiungono alle numerose palazzine che potranno ospitare più di 1000 persone, su
una superficie totale di 99.402 metri quadrati.
Questo comune nel giro di pochissimi anni potrebbe arrivare alla non invidiabile cifra di 12.500
abitanti, che significherebbe una densità di 1700 abitanti per kmq!
Come se non bastasse, nuovi insediamenti artigianali e industriali potrebbero sorgere nell’area a
Sud del paese tra il Naviglio Martesana e l’Adda e lungo la strada Vaprio-Pozzo.
Localizzata invece a Nord del paese in località Via per Grezzago la nuova tangenzialina che
dovrebbe aggirare l’attuale restringimento della S.S.525 Bergamo-Milano, raccordandosi nei pressi
della via S.Pietro.

lunedì 5 settembre 2011

Firma presso l'Ufficio Anagrafe del Comune entro il 19 settembre



Perché firmare
“In un momento drammatico come questo, con il Governo italiano commissariato dall’Europa, il Paese ha piu’ che mai bisogno di un Parlamento pienamente rappresentativo, capace di prendere decisioni impegnative ma condivise da tutti. Affidando la nomina dei parlamentari a pochi capipartito, la legge elettorale che chiamiamo Porcellum li ha separati dai cittadini, facendoli apparire come una casta di privilegiati. Vogliamo impedire che la “legge porcata” sporchi anche il prossimo Parlamento: lo dicono in troppi da 6 anni, ma il porcellum è ancora lì. Firmate per consentire al popolo di abrogarla. Firmate per ridare al cittadino il diritto costituzionale di scegliere i propri rappresentanti attraverso i collegi uninominali. Firmate per rafforzare e migliorare il sistema bipolare italiano e assicurare l’alternanza politica, consentendo ai cittadini di scegliere i parlamentari e chi deve governare il Paese.”

Andrea Morrone presidente del comitato
Arturo Parisi coordinatore politico

mercoledì 31 agosto 2011

Petizione/Appello della CGIL per il mantenimento del 25 aprile, del Primo Maggio e del 2 giugno


PER FIRMARE VAI AL LINK : http://www.cgil.it/petizione/default.aspx

Care cittadine e cari cittadini,
nel Decreto legge in materia economica, approvato di recente dal Consiglio dei Ministri, è prevista una norma con la quale si vorrebbe modificare la collocazione temporale di tre festività civili e laiche (fra l'altro, le uniche) per spostarla in un altro giorno (venerdì o lunedì) o per accorparla con la domenica.
In un provvedimento iniquo, e che noi contrastiamo con forza, si colloca così anche una norma che colpisce l'identità e la storia del nostro Paese, ne indebolisce la memoria e rappresenta un grave limite per il futuro.
Le ricorrenze civili vanno celebrate con attenzione e rispetto, perché parlano a tutti, alla ragione stessa del nostro stare insieme, e perché i valori che esse affermano non siano ridotti ad un momento residuale.
Il ricordo della Liberazione del nostro Paese da una dittatura feroce e sanguinaria; la celebrazione del Lavoro come strumento di dignità per milioni di donne e uomini che con la loro intelligenza e fatica consentono al Paese di progredire; la celebrazione del passaggio alla Repubblica parlamentare sono tappe fondamentali che non intendiamo consentire vengano cancellate.
Per altro, mentre irrisorio è il beneficio economico che ne deriverebbe i costi civili sul versante della memoria e dell'identità sarebbero, se la norma venisse confermata, di gran lunga maggiori.
Infine, è sufficiente un confronto con altre situazione per vedere come l'Italia è un Paese che ha un numero contenuto di festività civili e come in altri Paesi le ricorrenze civili siano celebrate e custodite con attenzione.
Bisogna che ognuno di noi si faccia carico di dichiarare la propria contrarietà a questa previsione e di farla dichiarare al maggior numero di cittadini possibile: tante sono le gravi conseguenze dei contenuti del Decreto legge n° 118, quella che riguarda le festività civili non è da meno.
Per questo vi chiediamo di firmare la Petizione riportata in questa pagina, o direttamente presso le Camere del Lavoro della vostra città.

Alziamo insieme la nostra voce perché l'identità ed il futuro dell'Italia sono un bene indisponibile ad ogni manipolazione.
La segreteria nazionale della CGIL

Agosto, 2011

mercoledì 27 luglio 2011

Consiglio Comunale

A V V I S O
nella Sede Municipale
venerdì, 29 luglio 2011, alle ore 20.30,
è convocato in sessione straordinaria
IL CONSIGLIO COMUNALE
per trattare in seduta pubblica, il seguente
ORDINE DEL GIORNO
1. Comunicazioni del Sindaco;
2. Approvazione verbali della seduta precedente;
3. Esame osservazioni e approvazione definitiva Variante al Piano di Governo del Territorio (Piano delle Regole e Piano dei Servizi);
4. Adozione Variante P.I.I. “Vaprio Sud” e modifica agli atti costituenti il Piano di Governo del Territorio (Piano delle Regole e Piano dei Servizi).
Vaprio d’Adda, 21 luglio 2011
Il Sindaco
(Roberto Orlandi

mercoledì 20 luglio 2011

Genova 2001 - 2011 - Comunicato ANPI


L’ANPI di Genova ricorda il decimo anniversario dei fatti accaduti nella nostra città in occasione del G8 del 2001.

E’ necessario non dimenticare quei giorni che sono stati una ferita all’identità democratica della nostra comunità e a quella nazionale.

Saremo insieme alla CGIL, all’ARCI e ad altre associazioni per ricordare la difesa dei valori della Costituzione calpestate. In quei giorni furono sospese le libertà previste e garantite dalla nostra Carta costituzionale e le violenze che ci sono state hanno messo in seria discussione il rapporto con le forze dell’Ordine espressione dello Stato, che avrebbero dovuto garantire la libertà e l’incolumità dei manifestanti.

Non si è colpito invece chi era presente alle manifestazioni, non per sostenere la necessità della globalizzazione dei diritti ed il governo democratico del nostro pianeta, ma per praticare la violenza, così è stato per i black bloc. Anche da parte di alcuni rappresentanti delle forze dell’Ordine, in varie occasioni in quei giorni neri per la democrazia italiana si è messa in atto, come ha detto un testimone, una “macelleria messicana”: questo è accaduto alla scuola Diaz o nella caserma di Bolzaneto, il tutto preceduto dalla morte di un ragazzo di 23anni: Carlo Giuliani.

Questo dato è reso ancor più drammatico dall’effetto che ha avuto non solo nei corpi di chi ha subito violenza fisica e psicologica, per le quali sarebbe stato giusto che chi lo Stato rappresenta chiedesse scusa alle vittime degli atti di violenza commessi su persone inermi.

I fatti del G8 del 2001 si portano dietro una grave colpa nei confronti di quella nuova generazione di giovani che ha vissuto così drammaticamente quell’evento e che si affacciava alla vita e all’impegno, usando una libertà democratica, quella di manifestare liberamente le proprie opinioni.

In quei giorni chi ha praticato la violenza ha la responsabilità di aver creato una cesura democratica tra quella generazione di ragazzi, che iniziava proprio allora il suo impegno civile nella nostra società e l’immagine che quei giovani hanno avuto a causa delle reazioni violente e immotivate di chi sarebbe dovuto essere garante della loro possibilità di manifestare per chiedere un mondo più giusto.

E’ una ferita che non è facile rimarginare, visto che ci sono segnali contraddittori se non contrari, considerato che una serie di responsabili di quei gesti non solo sono ai margini di certe strutture, ma, a quanto pare, hanno avuto avanzamenti di grado e riconoscimenti nelle strutture stesse.

Questo ci rende ancor più consapevoli della necessità di partire dal valore della nostra Costituzione, nata della Resistenza.

Solo non vedendola come un’espressione del passato, ma come uno straordinario strumento di lotta programmatica per il futuro, si potrà uscire dalla crisi civile e sociale, non solo economica, che stiamo attraversando, con più democrazia, con più partecipazione, con più giustizia. Con la consapevolezza che spira un nuovo vento di cambiamento, che rende attuale quanto espresso dalle donne e dagli uomini già nel 2001: un nuovo mondo è possibile per avere speranza nel futuro.

venerdì 15 luglio 2011

Luigi XVI è seduto a Palazzo Chigi


Peter Gomez (il Fatto quotidiano 15.06.2011)

Il 19 febbraio del 1781 il ministro delle finanze francese, l’economista di origini svizzere Jacques Necker, rese noti i conti dello Stato. I sudditi di re Luigi XVI scoprirono così che il regno ogni anno spendeva 629 milioni e incassava dalle tasse – pagate quasi esclusivamente dal popolo e dalla borghesia – 503 milioni. Il debito pubblico aveva per questo raggiunto i 318 milioni, mentre la corte ogni 12 mesi continuava a costare 38 milioni. Tutti soldi che se ne andavano in spese personali, vitalizi e pensioni.

Questo dato, otto anni dopo, fu una delle cause che portò alla rivoluzione e alla successiva decapitazione del re e di sua moglie Maria Antonietta.

Oggi, pur essendo felicemente certi che le teste dei nostri parlamentari (sempre che qualcuno sia in grado di trovarle) resteranno in eterno attaccate ai loro pregevoli colli, è impossibile fare a meno di sottolineare il parallelismo tra quella lontana epoca storica transalpina e quanto sta accadendo in Italia.

Mentre il premier, Silvio Berlusconi, come Luigi XVI, resta asserragliato nelle sue regge e, secondo i giornali, dorme di giorno, si consulta con i fedelissimi e organizza a sera “cene eleganti”, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, prima (il 24 giugno) tenta timidamente di dare un taglio ai costi della politica. Poi, quando gli fanno capire che non è aria, rimanda tutto al 2013. E alla fine, ringraziando apertamente la gentile collaborazione delle opposizioni, far approvare in tempo record una manovra che forse servirà per allontanare per qualche giorno il Paese dal naufragio delle borse, ma che certamente non eviterà il crescere dell’ira degli italiani, fino a livelli di guardia.

Un osservatore distratto potrebbe chiedersi il perché di questa follia. Normalmente in democrazia quando una classe dirigente chiede ai cittadini di stringere la cinghia fa qualche gesto per dimostrare (magari per finta) di partecipare al sacrificio comune.

Negli Stati Uniti, per esempio, dove i 475 componenti dello staff della Casa Bianca guadagnano cifre risibili rispetto a quelli di Palazzo Chigi (gli stipendi più alti sono di circa 120mila euro, mentre quello del presidente non arriva a 300mila), Obama ha congelato i salari dei suoi collaboratori superiori ai 100mila dollari e ha annunciato la necessità di ridurre il suo. Ha fatto cioè una mossa che punta a ottenere il consenso degli elettori, in vista delle presidenziali del novembre 2012.

I nostri politici, invece, questa necessità oggi non la sentono. Anzi non la hanno. Per loro le priorità sono altre. Berlusconi, per esempio, ormai vuole solo che il suo governo arrivi al 2013 perché spera di poter continuare a preservare la sua roba e a condizionare i suoi processi. I ministri puntano poi a stargli al fianco il più a lungo possibile perchè, in caso di elezioni anticipate ben difficilmente si ritroveranno (subito) al potere. Per loro il problema non è più avere il consenso degli elettori, ma di conservare quello dei loro parlamentari. Sono i peones alla Scilipoti, infatti, che sorreggono l’esecutivo. Quindi il primo obbiettivo è non farli arrabbiare.

Anche per questo non si interviene sui costi della politica. E non lo si fa a nessun livello, visto che nel nostro Paese, in maniera assolutamente bipartisan, ci sono un milione e 300mila persone che vivono, direttamente o indirettamente, di politica. Amici, parenti, ex camerati ed ex compagni. Gente che grazie all’attività di partito (magari condotta nell’onestà e buona fede più assolute) ha pianificato la propria esistenza presente, passata e futura. Gente che se fosse costretta ad andare a casa non saprebbe proprio cosa fare. Vi dice niente, a questo proposito, l’astensione di parte dell’opposizione sull’abolizione (mancata) delle province?

È ovvio e giusto che la democrazia abbia un prezzo. Ma non c’è nulla né di sensato, né di giusto in una gigantesca e inefficiente macchina che, secondo molte analisi, costa (a partire dalla Presidenza del consiglio, per arrivare all’ultima delle società private a capitale pubblico) circa 24 miliardi di euro. Possibile che non sia il modo di essere democratici spendendo quanto si spende in Gran Bretagna o in Francia?

Domanda retorica. Questa, con il suo Luigi XVI in testa, è la vera aristocrazia dei nostri tempi. Un’aristocrazia che in questi giorni, con gli interventi draconiani della finanziaria, sta lottando per salvare il Paese. Ma che è anche in lotta per preservare se stessa.

Ce la farà a sopravvivere? Noi pensiamo di no. Ma, paradossalmente, diciamo purtroppo. Perché, seppure all’orizzonte non si scorgono sanguinose rivoluzioni di popolo (e questo è un bene), non bisogna essere Nostradamus per capire quanto resti alta la probabilità che la manovra finanziaria appena approvato dal senato si riveli durissima, ma insufficiente.

A non considerare credibile la nostra Casta, non sono più solo gli italiani. La finanza mondiale, i mercati, la stampa internazionale e i governi degli altri Stati, tutti hanno dei nostri eroi questa opinione. E le classi dirigenti del Belpaese sono ormai viste come un virus che mette a rischio la fragile stabilità dell’intera Europa. Arriveranno, insomma, altre sberle. Serviranno altri interventi. Altre tasse, altri tagli e, forse, persino una patrimoniale.

Solo allora, e non ieri come ha precipitosamente detto il presidente Napolitano, i tempi saranno maturi per il “vero miracolo”: la fine di questa sfortunata e martoriata seconda Repubblica. Ma saranno tempi duri. E, purtroppo, più per i cittadini che per loro.


mercoledì 6 luglio 2011

Un mondo a "rifiuti zero"


da www.terranauta.it
Gli inceneritori sono un grosso affare, si sa. Un business enorme che fa gola a molti, attira gli investimenti della criminalità organizzata – si veda il caso siciliano – e di imprenditori senza scrupoli. Ergo gli inceneritori si devono fare. Poco importa se emettono diossine e polveri sottili, contaminano i terreni circostanti, causano ovunque aumenti di tumori, linfomi e leucemie. In Italia, i prossimi due dovrebbero sorgere uno a Parma e l'altro nel sud di Milano.
C'è però un signore d'oltreoceano che da anni propone una soluzione alternativa ed è da poco tornato in Italia per un ciclo di conferenze. Si chiama Paul Connett ed è l'ideatore della strategia “rifiuti zero”.
Così raccontava la sua esperienza in una intervista andata in onda su Radio Popolare nel 2006: “21 anni fa hanno cercato di costruire un inceneritore nella nostra contea nel nord dello stato di New York vicino al confine con il Canada.”
“All'inizio credevo fosse una buona idea, pensavo: ci sbarazziamo di tutte quelle orrende discariche e produciamo energia dai rifiuti in una struttura che può essere monitorata. Poi leggendo ho scoperto che bruciando i rifiuti domestici si producono le sostanze più tossiche che l'uomo abbia mai prodotto e inoltre, ogni 3 tonnellate di spazzatura, resta una tonnellata di cenere molto tossica che da qualche parte andrà pur messa; quindi ho capito che l'inceneritore era la strada sbagliata.”
Da allora Connett, professore emerito di chimica ambientale all’Università St Lawrence di Canton, New York, si è messo all'opera assieme ad una equipe di cittadini e ricercatori, per sviluppare e mettere in pratica la teoria del “zero waste”, rifiuti zero. Si tratta di un metodo che mira a raggiungere il riciclaggio del 100 per cento dei rifiuti, ritirando dal commercio tutti quei prodotti che non sono riciclabili.
“È un metodo che ha come presupposto necessario la combinazione di tre livelli di responsabilità: quella della classe politica, che fa le leggi, quella della comunità, nella fase finale del processo, e quella industriale che invece avviene all'inizio del processo.”
È un metodo, soprattutto, che funziona. E non, come in molti pensano, solo nei piccoli centri e nei paesi. Negli Stati Uniti infatti è stato applicato con successo in alcune delle maggiori città. A San Francisco si è superata in breve tempo la soglia del 75 per cento di differenziazione dei rifiuti.
A San Diego si mira perfino al 90 per cento entro la fine dell'anno. Esperimenti simili sono stati fatti anche in Canada e Nuova Zelanda, mentre in Italia solo Capannori, un comune di quasi 50 mila abitanti in provincia di Lucca, ha adottato il metodo “rifiuti zero”.
È un sistema, infine, che conviene anche da un punto di vista economico, come illustra lo stesso Connett. “Certo, si può nascondere il problema come fanno in Italia, parlando di termovalorizzatori invece di inceneritori, ma il problema resta: se bruci qualcosa poi devi ripartire da zero nel processo produttivo, devi sempre spendere nuovi soldi per l'estrazione delle materie prime, per la produzione e così via; se invece ricicli e riutilizzi non devi incominciare da capo e risparmi il quadruplo di energia.”
Connett è da poco tornato in Italia, chiamato da coloro che si oppongono alla costruzione dei nuovi inceneritori. È stato a Lucca il 19 maggio, a Capannori il 20 – qui ha presieduto l’Osservatorio verso rifiuti zero del comune, ed ha partecipato alla prima riunione ufficiale del Centro Ricerca Rifiuti Zero –, a Pietrasanta il 21.
Il 22 ha partecipato alla manifestazione regionale di Montale. Il 24 si è recato a Verona, il 25 a Desio (MI), il 27 a Calcinaia (PI), il cui Comune sta aderendo ufficialmente alla strategia rifiuti zero. Infine, il 28 e il 29 ha concluso la sua tournée a Firenze presso lo stand “verso rifiuti zero” nell’ambito di Terra Futura.
Ma nonostante i ripetuti viaggi e gli sforzi evidenti, la filosofia dei rifiuti zero stenta a prendere piede dalle nostre parti. Lo scorso 27 aprile, ospite a Parma in una trasmissione televisiva, Connett si è preso perfino del “cretino” da Allodi, presidente di Enia, la ditta che dovrebbe costruire l'inceneritore. E buona parte della classe politica, fra cui lo stesso Ministro dell'ambiente, Stefania Prestigiacomo, si spertica in lodi per quelli che loro chiamano “termovalorizzatori”.
Pare, insomma, che due dei tre livelli indicati da Connett come necessari all'attuazione della sua strategia siano a questa piuttosto restii, per non dire contrari. Resta il terzo livello, i cittadini. Solo questi, impegnandosi per primi, potranno provare a fargli cambiare idea.

domenica 3 luglio 2011

BANDA IN FESTA

Banda in Festa

domenica 26 giugno 2011

Dichiarazione di voto VIVI VAPRIO su: "Esame e approvazione piano di lottizzazione ambito AR10 del Pgt (vie Milano/Manzoni)."

Consiglio Comunale 24.06.2011

Il Patto di Stabilità Interno ha nutrito le fantasie della politica del fare, consentendo la realizzazione di opere di (presunto) interesse per la popolazione locale utilizzando non le risorse derivanti da mutui o altri proventi da consolidare a bilancio, bensì attraverso l’equazione “io ti concedo…/tu mi costruisci…”. Questa prassi ormai consolidata si può esemplificare citando l’ampio spazio verde divenuto edificabile in cambio della Mediateca (o meglio, in cambio della costruzione a tetto della stessa, poiché poi sono occorsi diversi anni e svariate migliaia di euro per terminarla concretamente, non essendo inclusa nello scambio l’impiantistica); oppure guardando a Vaprio sud, convenzione che ha permesso la costruzione, in un ambito precedentemente agricolo, di migliaia di metri cubi con l’aspettativa, alimentata anche in molti nuovi residenti, dell’edificazione di un (sempre più) indispensabile nuovo edificio scolastico; aspettativa successivamente delusa poiché, come ben sappiamo, anche la Maggioranza ha convenuto sul fatto che tale progetto fosse sottodimensionato e logisticamente incoerente rispetto all’ubicazione del plesso scolastico esistente e dei relativi servizi accessori, optando quindi per una sede differente (ancora in fase di valutazione) e la conseguente vendita del terreno in Vaprio sud precedentemente riservato al progetto. L’attuale Amministrazione ha investito molto, in termini di territorio (come sopra illustrato) e di risorse economiche, per la realizzazione/ristrutturazione di tre edifici – mediateca, scuola d’infanzia e nuova scuola media – strettamente interconnessi i quali, con una visione più allargata e lungimirante, si sarebbero potuti inserire in un progetto unico, razionale, economico ed innovativo.
Oggi ci viene chiesto di valutare il piano Ar10, primo step verso altri piani correlati indirizzati alla realizzazione di una nuova strada tangenziale ad ovest del paese che avrebbe l’apprezzabile intento di sollevare la via per Trezzo dall’oppressivo traffico. Posta l’incontestabilità dell’esigenza di trovare nelle nostre aree un’alternativa agli attuali percorsi stradali, che congestionano oltremisura i centri cittadini, mi domando in che modo un tracciato come quello proposto contribuirebbe allo scopo. Innanzitutto si tratterebbe di un percorso arzigogolato di collegamento tra la nuova zona industriale e la rotonda di via per Trezzo/via Dante (quasi parallelo alla via per Trezzo) la cui mancanza di linearità non favorirebbe certamente un transito scorrevole e, anzi, potrebbe acuire la questione che si promette di risolvere. In secondo luogo, tale strada verrebbe realizzata dai privati a lotti separati, quindi con modalità e tempistiche legate alle scelte dei singoli lottizzanti; ciò con due esiti, a mio parere, manifestamente negativi: tempi non definiti che rischiano di diventare biblici e all’orizzonte il riproporsi della medesima problematica. Questa nuova strada non sarebbe, infatti, isolata all’esterno del paese, bensì porterebbe nuovamente il traffico a scorrere nel mezzo delle residenze che verranno edificate ex novo ai lati della stessa. Insomma, un’altra via più adatta ad un traffico locale che ad uno di tipo extraurbano. Ad oggi, oltretutto, se è chiaro che a realizzare la strada ci penseranno i suoi residenti, non lo è altrettanto il chi-come-quando della rotatoria di innesto della stessa sulle vie per Cassano e per Milano, segno della mancanza di una visione d’insieme. Inoltre, sarebbe stato auspicabile inserire tra le considerazioni sull’opportunità di questo intervento lo status della viabilità regionale in sviluppo ( BreBeMi – Pedemontana e bretelle di collegamento – nuovo ponte di Cassano), che potrebbero rendere ancora più marginale l’utilità del piano ar10.
Fatte le debite considerazioni dal punto di vista viabilistico, resta da esaminare la questione residenziale, la necessità cioè di ampliare nuovamente l’abitato di Vaprio alla luce delle reali esigenze del paese. Decine di nuovi residenti in via Puecher (nuova via Bellotto), dati non noti ma indubitabilmente molto superiori per l’area Vaprio sud, che oltretutto risulta ancora in espansione, interventi edificatori in atto nel centro storico (ad esempio via Pizzagalli), il discorso aperto sul recupero delle ex aree industriali, come la Cartiera, la Cavalchina o i Veli in via Garibaldi, il piano edilizio di via Borlontroni (approvato ma non ancora attuato), e l’elenco non si propone di essere esaustivo.
Pertanto, premessa la sovrabbondanza del mercato immobiliare vapriese, concordando con l’Amministrazione sulla rilevanza del problema del traffico e permanendo l’insufficienza dei servizi per i Vapriesi, non rilevo alcuna necessità di approvare un ulteriore piano residenziale che andrebbe unicamente ad impinguare una pessima immagine del nostro paese, sia dal punto di vista sociale che estetico; danno che dobbiamo assolutamente scongiurare, avendo perso in pochi anni moltissimo terreno dal punto di vista economico e commerciale e potendo a questo punto contare esclusivamente sulle bellezze storico-paesaggistiche che un passato ben più glorioso del presente ci ha lasciato a disposizione.
Infine, vorrei sottolineare come, anche su tematiche di così grande interesse ed importanza non ci sia stato nessuno sforzo per intraprendere un confronto costruttivo e trasparente che non si limitasse ad una presa d’atto delle osservazioni avanzate sul piano in oggetto ma che dimostrasse di tenerne seriamente conto. Mi sarei sinceramente augurato che non venisse sprecata l’ennesima occasione per lavorare sinergicamente ad un progetto condiviso che sapesse prendere il meglio di ogni visione e che, magari, dato l’impatto sul territorio ci si affidasse anche ad un parere professionale di terzi.
Per tutte queste ragioni confermo il voto negativo al piano presentato.


Lista Civica Vivi Vaprio.

mercoledì 22 giugno 2011

Vivi Vaprio.news

Giugno2011.PDF

domenica 19 giugno 2011

La nuova ala della scuola dell'infanzia


Sabato scorso è stata inaugurata la nuova ala della scuola dell'infanzia: cosa ne pensate in merito all’opera eseguita?

CONSIGLIO COMUNALE


A V V I S O
nella Sede Municipale venerdì, 24 giugno 2011, alle ore 20.30, è convocato in sessione straordinaria IL CONSIGLIO COMUNALE per trattare in seduta pubblica, il seguente ORDINE DEL GIORNO
1. Surroga Consigliere Comunale dimissionario;
2. Comunicazioni del Sindaco;
3. Approvazione verbali della seduta precedente;
4. Mozione in merito all’ipotesi di chiusura delle sezioni distaccate del Tribunale Ordinario di Milano, sezioni di Legnano, Rho e Cassano d’Adda;
5. Modifiche al Regolamento per la pubblicità temporanea sul territorio comunale;
6. Approvazione Variazione n. 2 al Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2011;
7. Esame osservazioni e approvazione definitiva del Piano di Lottizzazione ambito AR10 del P.G.T. (Vie Milano/Manzoni).

Vaprio d’Adda, 16 giugno 2011
Il Sindaco (Roberto Orlandi)

venerdì 17 giugno 2011


mercoledì 15 giugno 2011


Vaprio d’Adda 18 giugno ore 21.30
Piazza Cavour in caso di pioggia cinema teatro Eden Michael Rosen & Adda & Martesana big band Africa Jazz travelling
Michael Rosen Definito da Il Messaggero “ Un artista interessante e intelligente che sa dialogare con il pubblico e trasmettere grandi vibrazioni”, sassofonista/ compositore Michael Rosen si stabilisce in Italia nel 1987 a seguito di un tour con il noto pianista Delmar Brown. Durante la sua permanenza nella scena musicale europea, Michael si esibisce in diversi e noti jazz festival, incide praticamente per tutti i principali artisti italiani e svizzeri, da Enrico Rava e Franco D’Andrea, a Roberto Gatto, Stefano Bollani, Danilo Rea e Franco Ambrosetti. Sempre attivissimo nella scena jazz europea, Michael si esibisce inoltre con numerosi musicisti americani di calibro internazionale, tra quali Jim Hall, Carl Anderson, Sarah Jane Morris, Tommy Cambpell, Peter Erskine, Mike Stern e Kenny Wheeler. Tanto Stern quanto Wheeler hanno invitato personalmente Michael come guest nei loro concerti. Stimatissimo anche dai colleghi della musica classica, Michael viene chiamato piu volte per svolgere dei concerti estivi insieme a diversi elementi dell’Orchestra Della Scala, insieme ai quali, nel 2010, Rosen si esibisce al Lingotto di Torino ed al Kongresshalle di Lugano, con il leggendario Bobby McFerrin. Dal 2010 Rosen è impegnato con la nota cantane inglese Sarah Jane Morris, che vede il sassofonista in varie formazioni inglesi sui palchi Italiani e londinesi, nonchè in studio per registrare un cd sempre per la Morris, insieme a Danilo Rea. Nel 2011 invece, usciranno ben tre cd nuovi che vedono Rosen nel ruolo di leader e/o co-leader, tra i quali un cd di jazz/funk eletronico nel quale partecipa anche lo storico trombettista statunitense Randy Brecker. Africa jazz travelling Il progetto “Africa jazz travelling”, scritto e arrangiato da Marco Gotti, è un viaggio virtuale le cui tappe sono alcune delle più suggestive località dell’Africa. L’ascoltatore avrà modo di lasciarsi trasportare in questo viaggio, che si apre con il brano più rappresentativo del repertorio: Africa; potrà fissare un Appointment in Ghana, da cui dirigersi verso il Madagascar e successivamente giungere nella capitale egiziana, tutta da scoprire grazie ad un Taxi tour around Cairo’s streets. Proseguendo giungerà a Dakar, per poi entrare a mercanteggiare in un Nigerian Market Place; superati Addis Abeba e Cinguetti si spingerà fino al Mozambico, per poi lasciarsi convincere e partecipare ad un Safari armato di macchina fotografica; dopo aver danzato il canto tribale de Il guerriero Zulù il suo viaggio terminerà nella capitale del Togo Lomé

lunedì 13 giugno 2011

venerdì 10 giugno 2011


“PENSO CHE NESSUN’ALTRA COSA CI CONFORTI TANTO, QUANTO IL RICORDO DI UN AMICO, LA GIOIA DELLA SUA CONFIDENZA O L’IMMENSO SOLLIEVO DI ESSERTI CONFIDATO A LUI CON ASSOLUTA TRANQUILLITA’: APPUNTO PERCHE’ AMICO.
CONFORTA IL DESIDERIO DI RIVEDERLO SE LONTANO, DI EVOCARLO PER SENTIRLO VICINO, QUASI PER UDIRE LA SUA VOCE E CONTINUARE COLLOQUI MAI FINITI”
DAVID MARIA TUROLDO.

martedì 31 maggio 2011

lunedì 30 maggio 2011

venerdì 20 maggio 2011

giovedì 19 maggio 2011

lunedì 2 maggio 2011

Inceneritore : dichiarazione di G. Podestà presidente Provincia di Milano

da: http://www.mi-lorenteggio.com/news/12108

«L’incontro con i rappresentanti della Giunta regionale e i sindaci dei Comuni situati in prossimità dell’impianto di Trezzo d’Adda costituisce un’opportunità per confrontarsi sul tema della termovalorizzazione – ha dichiarato il presidente Podestà -. La crisi economica globale e una maggiore attenzione dei cittadini hanno determinato un calo dei consumi e, quindi, una conseguente riduzione della produzione dei rifiuti. Occorre considerare, inoltre, che lo scorporo della Provincia di Monza e Brianza, che sta diventando autosufficiente pure in materia di smaltimento, comporterà un ulteriore calo, valutabile in 200.000 tonnellate l’anno, nella produzione di rifiuti del nostro territorio. La conseguenza di ciò è che bisogna riflettere sull’ulteriore sviluppo della termovalorizzazione. Esiste, del resto, ancora una capienza in Silla 2 che si può utilizzare e sono, ormai, disponibili nuove tecnologie. L’Ente intende, infatti, sperimentare altre soluzioni, come il sistema a biomasse e il riciclo quasi totale del materiale raccolto anche in virtù delle esperienze già maturate in questi campi da Barcellona e da Vedelago (Treviso)».

giovedì 28 aprile 2011

Consiglio Comunale

A V V I S O
nella Sede Municipale
venerdì, 29 aprile 2011, alle ore 20.30,
è convocato in sessione ordinaria
IL CONSIGLIO COMUNALE
per trattare in seduta pubblica, il seguente
ORDINE DEL GIORNO
1. Comunicazioni del Sindaco;
2. Approvazione verbali della seduta precedente;
3. Rendiconto di gestione esercizio finanziario 2010 – Esame ed approvazione;
4. Approvazione Variazione n. 1 al Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2011;
5. Integrazione del Piano delle alienazioni e/o valorizzazioni immobiliari approvato con delibera CC n. 46 del 20.12.2010;
6. Modifica artt. 18 e 19 del Regolamento del Consiglio Comunale.
Vaprio d’Adda, 22 aprile 2011
Il Sindaco
(Roberto Orlandi

mercoledì 20 aprile 2011

25 APRILE : Ora e sempre RESISTENZA

Racconti Del Giorno Di Festa

venerdì 15 aprile 2011

Inceneritori, Cova (Pd): dal Consiglio stop ai nuovi impianti

"Una grande vittoria delle associazioni e dei comitati presenti sul territorio, dei sindaci e anche del Partito Democratico che si è battuto in questi mesi al loro fianco per evitare il raddoppio dell’inceneritore di Trezzo e la realizzazione di un nuovo impianto nel Parco Sud”. Commenta così Paolo Cova, consigliere provinciale del Pd, l’approvazione oggi all’unanimità dell’atto di indirizzo sui procedimenti autorizzativi relativi ad impianti di termovalorizzazione dei rifiuti ricadenti nel territorio provinciale.
 
“Nella sostanza – spiega Cova – questo atto impegna il Presidente Podestà e la sua Giunta a chiedere alla Regione Lombardia, la sospensione di tutti i procedimenti in corso per la realizzazione di nuovi impianti di termovalorizzazione o al potenziamento di quelli già esistenti. Nello specifico chiede di fermare le procedure di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) e di AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) e valutare nel frattempo la situazione complessiva dei rifiuti. Ricordiamo che ad oggi in Regione Lombardia sono due le richieste depositate, per il territorio della Provincia di Milano, per la realizzazione o l’ampliamento di impianti di termovalorizzazione: quello di Trezzo e quello di A2A nel Parco Agricolo Sud .

giovedì 7 aprile 2011

Parole di Resistenza

Partiti Per Bergamo

lunedì 4 aprile 2011

Consiglio Comunale

A V V I S O
nella Sede Municipale
venerdì, 8 aprile 2011, alle ore 20.30,
è convocato in sessione straordinaria
IL CONSIGLIO COMUNALE
per trattare in seduta pubblica, il seguente
ORDINE DEL GIORNO

1. Comunicazioni del Sindaco;
2. Approvazione verbali della seduta precedente;
3. Approvazione dello statuto e dei patti parasociali relativi alla costituzione di una E.S.Co. a prevalente capitale pubblico denominata “E.S.Co. Dell'Adda s.r.l.” e delega al Comune di Cassano d’Adda per l’approvazione dei documenti di gara per la selezione dei Soci privati;
4. Approvazione Regolamento per la pubblicità sul territorio comunale;
5. Approvazione Regolamento per l’esercizio del sistema di videosorveglianza comunale;
6. Adozione Variante al Piano di Governo del Territorio (Piano delle Regole e Piano dei Servizi).

Vaprio d’Adda, 1° aprile 2011
Il Sindaco
(Roberto Orlandi)

giovedì 31 marzo 2011

manifestoverdepulito

martedì 29 marzo 2011

Assemblea Pd : Sintesi Intervento capogruppo Vivi Vaprio.

27 marzo 2011

• Ricordo del recente dramma subito dal popolo Giapponese e sulle implicazioni e riflessioni sul nucleare.
• Pensiero sulla Guerra in Libia, solidarietà sul sentimento di libertà che risveglia le coscienze e i popoli Africani e Arabi.
• Auguri all’Italia nel 150° suo anniversario nell’idea di progresso sociale, solidale, culturale ed etico.

Amministrare la Vaprio di oggi: come avere coscienza del nostro ruolo d’opposizione, o meglio di minoranza, nel sistema maggioritario?

E’ indispensabile comprendere lo scenario in cui siamo, cos’è Vaprio oggi, come potrà diventare domani.
Vaprio nel 1950 aveva 5235 abitanti, non aveva una zona industriale ma aveva delle industrie…(Cartiera, Sylber…) un territorio periferico agricolo e verdeggiante, cascine e nuclei sparsi…non era certamente una periferia. Possedeva un tessuto commerciale interno, un centro storico attivo, un ospedale funzionante con potenzialità di ampliamento nella struttura e nei servizi, un campo sportivo, servizi culturali, quasi le medesime strutture scolastiche che vediamo oggi (a parte gli asili nido e materna), una linea tranviaria dedicata per Milano.
Nel 2000 aveva 6591 abitanti – 1356 abitanti in 50 anni.
A dicembre 2010 se ne contavano 8045 – 1454 abitanti in 10 anni .
Tuttavia i servizi e le strutture sono le stesse degli anni 50 ma indebolite dal tempo e dall’aumentare delle esigenze e degli abitanti, vedi ospedale (depotenziato e indebolito), industrie, scuola, teatro…
Abbiamo un inceneritore e nulla per migliorare la cultura ambientale. Abbiamo una zona industriale, ma un numero inferiore di addetti all’industria e commercio.
Abbiamo un centro storico fatiscente eppure occupiamo spazi verdi edificando per un totale di 43 campi di calcio (vuoto su pieno sempre meno, densità abitativa da città).
Purtroppo non abbiamo nulla che aiuti i giovani ad avvicinarsi allo sport…alla cultura…all’arte.
Gli stranieri residenti ufficiali nel 2010 sono 1215, il 15% della popolazione totale. Su questo importante argomento dovremmo dedicare un incontro per approfondire sviluppando le argomentazioni e le valutazioni con la dovuta attenzione, informazione, serietà e sensibilità…(educazione, integrazione, socialità, scolarità, lavoro, ecc.).
Lo scenario che ho qui rappresentato per sommi capi è pilotato dalla Giunta Orlandi che continua il suo progresso amministrativo basato su un indiscusso consenso elettorale motivato non solo dai numeri espressi dall’aggregazione di diverse forze politiche quali PDL, Lega, Udc, nonché dal favore dell’Associazione Commercianti e di altre Associazioni varie , ma anche e soprattutto su una forte e radicata Leadership personale del Sindaco formatasi in quasi 40 anni di partecipazione alla vita pubblica vapriese.
La cultura del fare…La sfida sulla Vaprio Bella…è lo slogan della lista Civica Vapriese.

Accenno sul paradosso della politica Locale.
Se l’ideologia contasse ancora:

Il Sindaco amministra in modo continuativo come primo cittadino solitario dal 1994, con una parentesi precedente datata 1990/95 nella coalizione PSI / PCI / PRI. In questo esame escludo una parte dei 40 della sua politica attiva dove ha amministrato comunque o da assessore o da consigliere ( Sport e scuola erano il suo pezzo forte).
Potremmo constatare che, da un certo punto di vista, se vedessimo la cosa puramente per l’aspetto di vicinanza culturale o ideologica, “la sinistra” cosi come idea di principio potrebbe vantare di essere rappresentata a Vaprio da un suo “figlio”. Infatti, molti appartenenti allo schieramento “teorico” di centrosinistra sostengono questa coalizione senza farsi venire nessun dubbio.
D’altro canto, dall’altra parte noi ci troviamo ad essere in minoranza con 5 consiglieri divisi in 3 gruppi consiliari…
Questo è lo scenario politico di Vaprio: Sindaco “di Sinistra” appoggiato da una maggioranza di centrodestra con la Lega Nord qui rappresentata nella sua massima e geniale espressione.
In tutto questo scenario noi siamo al di qua del tavolo a guardare…a guardare la cultura del fare…cioè lo scempio del territorio…l’incapacità di creare armonia, aggregazione, bellezza, partecipazione, cultura. A guardare l’abbandono del centro storico…dello sport…dell’arte, in generale della gente.
Ripeto, in questo scenario ritroviamo in minoranza 5 consiglieri divisi in tre gruppi consiliari che dicono di rappresentare la “sinistra”, ovvero “un centro sinistra ideale”, quello che sa spaccare il cappello in due, che ha la verità in tasca, che “muoia sansone con tutti i Filistei”.
Il consenso allo schieramento del Sindaco e la “nostra” divisione non sono frutto di qualcosa che è accaduto da solo, di qualcosa di indipendente dalle nostre azioni; questa distonia è il risultato delle nostre antiche e recenti azioni e scelte amministrative, politiche e soprattutto di relazione interpersonale e sensibilità umana.
Sull’attività della nostra coalizione, della lista e del gruppo consigliare di Vivi Vaprio non voglio fare ulteriori relazioni pedanti, ne voglio ripetermi nuovamente sulle aspettative deluse, sull’impegno, la coerenza e la costanza di ognuno.
Siamo tutti adulti, quindi ognuno di noi deve sapere come poter offrire il meglio di sé per riempire di proposte e contenuti, allargare la partecipazione costruttiva ed il consenso, rendere operosa e vincente una coalizione amministrativa .
Non è neppure il tempo di bilanci ne di elenchi di cose fatte o da fare, anche perché probabilmente dobbiamo fare ancora tutto.
Voglio anche evitare di dar spazio al desiderio mai sopito di quanti non riescono proprio ad abbandonare quell’atteggiamento negativo e certi atteggiamenti forzatamente critici e aggressivi.
Dobbiamo insieme essere capaci di proporre le nostre ragioni in un contesto di serenità, buona volontà e sensibilità umana.
E’ tempo per tutti noi di unità, umiltà, partecipazione costruttiva, lavoro, coerenza e costante impegno.
In minoranza dobbiamo controllare, proporre, denunciare quando è il caso, sostenere le idee con forza quando sono oneste e giuste. Così costruiremo una visibilità forte e seria.
Se esiste Vivi Vaprio ed io sono ancora qua è perché questa non è solo una momentanea opportunità elettorale ma un’importante mezzo di unione fra persone, idee, programmi che possono davvero rappresentare una valida alternativa alla guida del nostro paese.

Pierangelo Margutti

domenica 13 marzo 2011

VIVI VAPRIO news



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mercoledì 9 marzo 2011

Continuano a cementificare e la situazione viabilità è sempre più drammatica

da il Giorno 6.03.2011
L'ultimatum: dateci la tangenziale o i nostri tir bloccheranno i ponti
La minaccia arriva da Giampietro Robbiati, leader dei camionisti. La costruzione della tangenziale di Cassano è bloccata a causa di una discarica abusiva lungo il percorso

Cassano d'Adda, 6 marzo 2011 - Tangenziale e nuovo ponte al blocco? Si fanno sentire gli autotrasportatori: «Pronti a bloccare i ponti per protesta il venerdì prima di Pasqua». La minaccia arriva da Giampietro Robbiati, autotrasportatore di Trezzo e leader dei «bisonti» rivieraschi. C’è da prenderla sul serio, perché fu proprio Robbiati, diversi anni fa, a organizzare blocchi su blocchi in riva al fiume per protestare contro la mancata progettazione di un nuovo ponte fluviale e in generale per le condizioni dure di vita di chi, fra una provincia e l’altra, viaggia tutto il giorno in condizioni infernali.

Il finanziamento e l’appalto della tangenziale di Cassano d’Adda, il cui progetto prevede un nuovo viadotto in affiancamento a quello ferroviario, avevano creato almeno attese e prospettiva. Ora i lavori della tangenziale cassanese rischiano il blocco a tempo indeterminato, per la nota vicenda della discarica «dimenticata» trovata lungo il tracciato.

Fra un rimpallo e l’altro di responsabilità non si hanno notizie di una soluzione veloce dell’impasse. E Robbiati torna a tuonare. «Se entro Pasqua la situazione non si sblocca - minaccia - io chiamo a raccolta i miei e blocco i ponti. A Cassano e anche a Vaprio, perché anche lì la presa in giro è notevole: di questa tangenzialina si parla, si parla, ma non si conclude niente». I mezzi pesanti, centinaia, che ogni giorno fanno servizio navetta fra le sponde milanesi e quelle bergamasche del fiume possono da sette anni circolare sui ponti cittadini di Vaprio e Trezzo ma a senso unico alternato: in direzione Milano a Cassano, in direzione Bergamo a Vaprio, per effetto di un accordo «temporaneo» fra Comuni sotto l’egida della Prefettura, preso anni fa e poi rimasto immutato, in attesa della realizzazione della nuova infrastruttura.

La soluzione non è mai piaciuta granché agli autotrasportatori, «che continuano - prosegue Robbiati - a perdere ore al volante. Abbiamo ore in esubero da buttare via, ci mettiamo il doppio, inquiniamo. L’autostrada è un salasso». Robbiati e i «suoi» Tir scesero in strada un fine settimana sì e uno no una decina d’anni fa, quando il problema del traffico esplose, e in riva all’Adda calarono prefetti e funzionari investimenti e soluzioni. I blocchi proseguirono ciclicamente per anni. L’ultimo, in «alleanza» con le forze politiche di centrodestra, nel 2008, in piena campagna elettorale, per chiedere lo sblocco dell’iter della tangenziale di Cassano. Poi nuovamente silenzio, in attesa dei lavori. Alla notizia di un nuovo rallenty, si riscaldano i motori della battaglia: «Fino a Pasqua - ammonisce Robbiati - non aspettiamo un giorno di più. Chi mi conosce sa che faccio sul serio. Sono sicuro che avremo al nostro fianco i cittadini, stufi come e più di noi».

Monica Autunno

giovedì 3 marzo 2011

VIVI VAPRIO incontra

Siete invitati presso la Sede di Via Matteotti Lunedì 7 marzo 2011 alle ore 21.00 .
ODG ;
Presentazione "Vivi Vaprio News" edizione del 17 marzo 2011, promossa in occasione delle celebrazioni del 150° unità d'Italia ed edita dal gruppo di lavoro "Vivi Vaprio News" - definizione dei gruppi di distribuzione.
AR10
Inceneritore
Varie

lunedì 21 febbraio 2011

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venerdì 11 febbraio 2011

Raddoppio inceneritore: 3 marzo 2011 Consiglio Provinciale

Il Giorno 11.02.2011

Grezzago, 11 febbraio 2011 - Il "no" dei cittadini al raddoppio del termovalorizzatore fa irruzione nuovamente a Palazzo Isimbardi: in cento, e con una ventina di sindaci in fascia tricolore, nell’aula del Consiglio provinciale, per strappare i fatti dopo tante parole.

L’intento della manifestazione, cui hanno preso parte ieri molti sindaci del «no» accompagnati da decine e decine di cittadini del territorio dell’Adda e della Martesana, è raggiunto almeno in parte: dopo ore di dibattito e schermaglie, e molti momenti di autentica tensione, una promessa, quella di indire un Consiglio provinciale dedicato alla problematica rifiuti e nuovi impianti, già messo in calendario, salvo sorprese, per il 3 marzo. Ci sarà, questa la garanzia, anche Guido Podestà, ieri impegnato a Roma.

È iniziato alle 15 in punto il nuovo pomeriggio milanese dei «barricaderi» anti-raddoppio, che si sono mossi in parte in metropolitana, in parte con pullman organizzati a Pozzo. Quello che qualcuno ha definito un «blitz» era in realtà una visita annunciata da giorni. Qualche schermaglia iniziale sul modus operandi, poi la parola è andata a Vittorio Mapelli, il sindaco di Grezzago da mesi portabandiera ufficiale del comitato di protesta. La richiesta, «quella di un atto ufficiale, che deve uscire di qui, e che chiarisca i criteri di scelta della Provincia, escludendo una volta per tutte lo sciagurato progetto di Trezzo».

Poi due ore di dibattito, prima fra cittadini, sindaci e capigruppo in sala a latere, poi nuovamente in Consiglio. Qua e là momenti di autentica tensione, e parole grosse fra i cittadini in platea e alcuni consiglieri di maggioranza: «Basta parole, siamo stufi». «Ci state prendendo in giro da troppo tempo».

Poi la decisione, ufficializzata dal presidente dell’assise Dapei, di aggiornarsi al 3 con un consiglio dedicato. Nel pomeriggio una nota dello stesso presidente dai toni diplomatici: «Quella dei sindaci è una protesta legittima - scrive Dapei -. Chiedono un atto del Consiglio. Tutte le forze politiche vanno ora richiamate al loro senso di responsabilità perché, dicendo di no a qualsiasi opzione, qualcuno poi rimane col cerino in mano».

Arrivano a slavina, nel pomeriggio, le note della minoranza a Palazzo Isimbardi. La prima è di Filippo Penati: «Nel piano provinciale dei rifiuti in vigore, approvato a novembre del 2008 dalla mia Giunta, non è previsto un incremento della potenzialità termica e, quindi, del trattamento dei rifiuti per l’inceneritore di Trezzo - esordisce Penati -: questa incertezza di risposte a quasi due anni dall’insediamento della nuova Giunta, è un pessimo segnale». «Prendiamo ancora una volta atto della vergognosa assenza del Presidente Podestà e di tutta la Giunta all’incontro di oggi con i sindaci - tuona Massimo Gatti di Altra Provincia - , dimostrazione di tutto il suo disinteresse nei confronti di cittadini e sindaci». «Noi siamo comunque soddisfatti - dice a chiusura il sindaco Vittorio Mapelli -: abbiamo strappato una convocazione ufficiale, e il 3 marzo ripeteremo chiaro e forte che vogliamo un impegno della Provincia a bloccare in fretta il progetto. Importante la sortita di Penati, che apre un significativo spiraglio».

di Monica Autunno

giovedì 3 febbraio 2011



MANIFESTAZIONE DEL POPOLO VIOLA AD ARCORE


DOMENICA 6 FEBBRAIO 2011

LARGO VINCENZO VELA – MUNICIPIO

ORE 14.00

In Provincia 26 comuni contro il raddoppio dell'inceneritore

Il Giorno 3.02.2011
Trezzo sull'Adda, 2 febbraio 2011 - «Appuntamento in consiglio provinciale: ma stavolta dobbiamo esserci tutti». L’appello è del sindaco di Grezzago Vittorio Mapelli, e arriva via mail ai 26 sindaci che, nelle ultime settimane (ed eccezione fatta per Cassano, commissariata dalla scorsa settimana) hanno portato in consiglio comunale la delibera di richiesta alla Provincia e alla Regione di fare un passo concreto, sul piano amministrativo, per bloccare il raddoppio dell’inceneritore di Trezzo-Grezzago. Le delibere sono pronte, occorre portarle a Milano.

«Lo faremo in modo pacifico, ma determinato - spiega Mapelli -. Appuntamento il 10 febbraio alle 15, in consiglio provinciale». Qui i sindaci sperano di illustrare ai consiglieri la proposta deliberata: si chiede a Palazzo Isimbardi un atto amministrativo-programmatorio nel quale si affermi che il fabbisogno di smaltimento Rsu della Provincia è di 400.000 tonnellate annue; dove si affermi inoltre che, in caso di richieste di smaltimento multiple - così è attualmente, in Regione giacciono le domande di Prima srl (190.000 tonnellate) e Amsa (400.000 tonnellate) - si indichi come criterio di priorità alla Regione di scegliere quella soluzione che minimizzi il numero di impianti (vale a dire, in questo caso, l’impianto da 400.000 tonnellate annue).

«L’adozione di questo criterio si rende necessaria - spiega ancora Mapelli - perché il Piano provinciale gestione rifiuti non prevede l’ipotesi di “eccesso di richieste” e, stando così le cose, la procedura di autorizzazione della Prima srl, essendo stata presentata con 6 mesi di anticipo su quella dell’Amsa, sarebbe approvata per prima, pur non risolvendo stando ai numeri il problema dell’autosufficienza provinciale».

Il sindaco lo dice chiaro: «Vogliamo verificare di persona qual è la reale volontà della Provincia di bloccare il raddoppio dell’impianto trezzese, passando dalle dichiarazioni di principio, sempre contrarie, ai fatti concreti».
«Dobbiamo fare in modo che in consiglio provinciale siano presenti, compatti e con la fascia tricolore, tutti i 26 sindaci della zona». Ai colleghi: «Vi aspetto tutti».

di Monica Autunno

martedì 25 gennaio 2011

GIORNATA DELLA MEMORIA 2011



















PRESENTAZIONE e visita guidata della
Mostra :SCHIAVI DI HITLER

A cura del prof. Valter Merazzi
SABATO 29 GENNAIO alle ore 10.00
presso l’Auditorium dell’Istituto Comprensivo Statale
“Armando Diaz”
ingresso da Via Don Moletta - Vaprio d’Adda

La mostra rimarrà aperta al pubblico fino a DOMENICA 13 FEBBRAIO
osservando i seguenti orari:
SABATO 10.00 - 12.00
DOMENICA 10.00 - 12.00/15.00 - 17.00

COMUNE DI VAPRIO D’ADDA
ASSESSORATO ALLA CULTURA - BIBLIOTE
CA COMUNALE “A. PIROVANO”