domenica 29 novembre 2009

venerdì 27 novembre 2009


"Libera e le associazioni che la costituiscono vogliono ancora credere in quello Stato che non rinuncia ad aggredire le mafie nel modo che si è dimostrato più efficace, colpendone i patrimoni illegalmente costruiti e destinandoli a fini sociali". Queste le parole di Umberto Di Maggio, coordinatore siciliano di Libera, che ha annunciato il lancio di "Niente regali alle mafie", una manifestazione a Palermo alla Bottega dei Sapori e dei Saperi della Legalità a Piazza Politeama il 28 novembre alle 17.00 (e in contemporanea in tutte le regioni d'Italia). "Un'asta simbolica - puntualizza Di Maggio - in cui verrà denunciato alla cittadinanza che se quest'emendamento verrà approvato anche alla Camera dei Deputati, tutti i beni confiscati in attesa di assegnazione (celebre l'abitazione palermitana di Totò Riina in via Bernini ed il feudo di Polizzi Generosa confiscato a Michele Greco) verranno probabilmente svenduti, con buona pace di tutti i progetti di sviluppo, di riqualificazione e di restituzione sociale ai cittadini dei patrimoni sottratti alle mafie".

Partite come esperienze "di frontiera", sperimentate per la prima volta in Sicilia - e adesso presenti anche in Calabria, Puglia e Campania - oggi le cooperative "Libera Terra", realizzate sui beni confiscati alle mafie, hanno intrapreso un percorso deciso verso l'eccellenza delle produzioni. E' grazie alla tenacia ed alla forza dell'associazione Libera, la rete di movimenti e gruppi antimafia presieduta da Don Luigi Ciotti, che questo cammino è iniziato. Con quella raccolta di firme nel 1997 (più di un milione) avviatasi a Corleone quando l'Italia era in ginocchio dopo il periodo stragista in cui Cosa Nostra aveva dichiarato guerra allo Stato.
Oggi quel risultato, che andava a coronare il sogno di Pio La Torre di aggressione dei patrimoni sottratti alle criminalità organizzate e che è profondamente condiviso dalla rete dei familiari delle vittime uccise dalle criminalità organizzate, è seriamente minacciato dalla proposta di vendita dei beni confiscati. In questi giorni, in seguito all'emendamento in Finanziaria già passato in Senato, è cominciata la campagna per la rettifica della proposta che prevede la vendita degli immobili di cui non sia effettuata la destinazione entro i 180 giorni imposti dalla legge. E' noto come la complessità delle procedure e la carenza di risorse finanziarie per la ristrutturazione rendono molto difficile rispettare questi termini: la norma abolisce di fatto l'uso sociale dei beni confiscati e ne impedisce la restituzione alle collettività. E' compito di tutta la società civile una responsabile presa di posizione contro l'orientamento palesato in Senato: è facile immaginare, grazie alle note capacità delle organizzazioni mafiose di mascherare la loro presenza, chi si farà avanti per comprare ville, case e terreni appartenuti ai boss. La vendita di quei beni significherà una cosa soltanto: che lo Stato si arrende di fronte alle difficoltà del loro pieno ed effettivo riutilizzo sociale.

Sul sito www.libera.it e presso i locali della "Bottega dei Sapori e dei Saperi della Legalità" a P.zza Politeama è possibile firmare l'appello 'Niente regali alle mafie, i beni confiscati sono cosa nostra'. Tremila i firmatari nelle prime 24 ore di raccolta, per una mobilitazione come quella del 1995: "Tredici anni fa - si legge nell'appello a firma di Don Luigi Ciotti - oltre un milione di cittadini firmò la petizione che chiedeva al Parlamento di approvare la legge per l'uso sociale dei beni confiscati alle mafie. Un appello raccolto da tutte le forze politiche, che votarono all'unanimità le legge 109/96: si coronava, così, il sogno di chi, a cominciare da Pio La Torre, aveva pagato con la propria vita l'impegno per sottrarre ai clan le ricchezze accumulate illegalmente. Oggi quell'impegno rischia di essere tradito".

Bergamo 28 novembre - Via Polaresco 15 -> bergamo@libera.it

lunedì 23 novembre 2009

CONSIGLIO COMUNALE

A V V I S O
nella Sede Municipale
venerdì, 27 novembre 2009, alle ore 20.30,
è convocato in sessione straordinaria
IL CONSIGLIO COMUNALE
per trattare in seduta pubblica, il seguente
ORDINE DEL GIORNO
1. Comunicazioni del Sindaco;
2. Approvazione verbali della seduta precedente;
3. Mozione presentata dai Consiglieri Verna, Ghidetti, Colombo, Concari e Della Vedova avente per oggetto: “Crocefisso nelle aule scolastiche”;
4. Interpellanze presentate dal capogruppo “Vivi Vaprio” aventi per oggetto: “Investimenti su interventi di opere pubbliche” “Proiezione incremento abitanti 2010/2014”;
5. Approvazione Variazione n. 5 – Assestamento generale al Bilancio di Previsione 2009;
6. Presa d’atto della trasformazione della forma giuridica dell’A.T.O. della Provincia di Milano da Convenzione a Consorzio e approvazione della Convenzione istitutiva e dello Statuto Consortile.

Vaprio d’Adda, 20 novembre 2009
Il Sindaco
(Roberto Orlandi

martedì 17 novembre 2009

Il governo ha deciso: acqua ai privati


da rassegna.it 17.11.2009

Alla Camera il governo ha posto la questione di fiducia sul “decreto Ronchi”, il Decreto Legislativo 135/2009, che nel suo articolo 15 privatizza i servizi pubblici locali: ciclo dei rifiuti, trasporto su gomma e, soprattutto, l’acqua. Sono invece esclusi invece dalla riforma: distribuzione del gas naturale e dell'energia elettrica, trasporto ferroviario regionale e farmacie comunali. Il provvedimento è già stato approvato dal Senato, scade il 24 novembre e gli emendamenti presentati per l'Aula erano circa 180. La votazione sulla fiducia si terrà alle 16 di mercoledì 18 novembre. Giovedì mattina, dalle 9, si terranno le dichiarazioni di voto finali, che verranno trasmesse in diretta televisiva dalle 12. Il voto finale sul provvedimento è previsto per le 13 del 19 novembre.A nulla sono serviti gli appelli di associazioni, opposizione e sindacati al governo perché stralciasse dal decreto il famigerato articolo 15. E resta a bocca asciutta la stessa Lega. Il vicecapogruppo del partito di Bossi alla Camera, Marco Reguzzoni, ammette riguardo all’articolo 15 che la Lega sull'articolo 15 “avrebbe voluto migliorarlo per farlo corrispondere con la sua posizione storica a favore dell'acqua pubblica”. Il Carroccio – fa sapere Reguzzoni - presenterà un ordine del giorno al decreto, e non esclude la presentazione di proposte di modifiche già in Finanziaria. L’articolo 15 precisa che la proprietà pubblica del bene acqua dovrà essere garantita. Ma prevede anche che, a partire dal 2011, la gestione dei servizi pubblici locali sia conferita “in via ordinaria” attraverso gare pubbliche e la gestione in house sia consentita soltanto in deroga e “per situazioni eccezionali”. Le opposizioni sono convinte che la formula, di fatto, apra la strada alle privatizzazioni. Su questo punto si sono incentrati la maggior parte dei 177 emendamenti di Pd, Idv e Udc, che però, con la questione di fiducia, decadono automaticamente. “Pochi grandi gruppi faranno affari d'oro a discapito dei cittadini che subiranno l'aumento delle tariffe dell'acqua”. Lo ha dichiarato in Aula Marina Sereni (Pd), mentre Verdi e Italia dei Valori hanno già annunciato una raccolta di firme per un referendum abrogativo. “Non si tratta di una privatizzazione selvaggia - è la replica del ministro delle Politiche Comunitarie Andrea Ronchi - ma una progressiva liberalizzazione con l'ingresso di privati con precisi paletti”.“L'acqua è un bene comune e prezioso che va difeso”. Lo afferma il Wwf. Secondo gli ambientalisti il provvedimento “rischia di non accontentare nessuno, né chi è per la ripubblicizzazione della gestione, né chi è per la liberalizzazione”. Il 18, mentre la Camera vota la fiducia, i lavoratori dell’igiene ambientale pubblica (55.000 unità) e privata (35.000), appartenenti a una miriade di aziende (municipalizzate, multiutility, Spa miste ecc) incroceranno le braccia e si ritroveranno in piazza con manifestazioni su scala regionale (a Roma è previsto un presidio davanti al Parlamento). Di fatto, una riforma devastante, denunciano Cgil, Cisl e Uil, non prevedendo ulteriori elementi di controllo ad uso delle autonomie locali nella gestione e controllo delle aziende del settore, per assicurare princìpi di garanzia, trasparenza e qualità del servizio.“Non si capisce perché affidare queste attività a privati, laddove il pubblico assicura un buon funzionamento – afferma Daniele Giordano, segretario nazionale Fp –, come avviene in larga parte d’Italia. Nei casi in cui è stata fatta una scelta diversa, vedi Campania, è stato un autentico sfacelo”. “Temiamo, oltre all’abbandono delle buone pratiche ambientali e al conseguente aumento delle tariffe – prosegue Giordano –, un’instabilità occupazionale e una precarizzazione contrattuale attraverso l’applicazione di altri ccnl e rapporti di lavoro non regolari”. Alla fine, la totale deregolamentazione dei servizi pubblici provocherà un danno alla salute dei cittadini, già alle prese con continue emergenze ambientali, soprattutto nel Sud, come quella vissuta attualmente in Sicilia in tema di rifiuti”.

mercoledì 11 novembre 2009

Tangenziale Nord

(estratto dal sito del Comune)
Richiesta di Verifica di assoggettabilità a V.I.A. della Regione Lombardia
AVVISO AL PUBBLICO
Il Comune di Vaprio d’Adda, con sede in Vaprio d’Adda – MI, p.zza Cavour n. 26, ha predisposto
lo studio preliminare ambientale relativo al progetto delle “Opere per la realizzazione della Tangenziale Nord”,
per il quale ha richiesto la verifica di assoggettabilità a V.I.A. della Regione Lombardia,
ai sensi del d.lgs n. 152/06 e della l.r. n. 20/99.
Il progetto è localizzato in Vaprio d’Adda, il tracciato si sviluppa dall’intersezione tra via
Concesa e via Grezzago all’intersezione tra via Grezzago e la Strada Provinciale n. 104.
Il progetto in questione consiste nella realizzazione di una nuova strada, con uno sviluppo di
mt. 1200 circa, allo scopo di esternalizzare il traffico di attraversamento dal centro urbano e
migliorare la qualità ambientale.
Il progetto preliminare dell’opera e lo studio preliminare ambientale sono depositati per la
pubblica consultazione presso:
- la Regione Lombardia, Direzione Territorio ed Urbanistica, Struttura VIA, via Sassetti n.
32/2, Milano;
- il Comune di Vaprio d’Adda – p.zza Cavour, 26 – Vaprio d’Adda – MI.
I principali elaborati del progetto preliminare e dello Studio preliminare ambientale saranno
consultabili a breve su WEB all’indirizzo www.silvia.regione.lombardia.it. Ai sensi dell’art.
20 del d.lsg 152/06 (come modificato dal d.lgs 4/2008) chiunque abbia interesse può
presentare in forma scritta osservazioni sull’opera in questione, indirizzandoli all’ufficio
regionale sopra indicato entro 45 (quarantacinque) giorni dalla data del presente annuncio,
eventualmente preceduto via fax al numero 02.6765.5696.
Vaprio d’Adda, 11 novembre 2009
Il Sindaco : Roberto Orlandi

martedì 10 novembre 2009

Solidarietà ai ragazzi del KM33 di Trezzo

riceviamo e pubblichiamo

Trezzo Sull’Adda, il Centro Giovani di via Mazzini è costretto a congelare le attività esterne alle sale-prova per ordine del comune.Con una stringata mail, l’assessore alla politiche giovanili Mauro Grassi, avvisa l’associazione Km33 (con regolare contratto insediata nel CAG fin dalla sua inaugurazione) della necessità di fermare tutto ciò che è stato organizzato nell’auditorium polifunzionale.Il perché è squisitamente burocratico.. il CAG è l’unico spazio comunale che non possiede un regolamento d’uso ad eccezione del contratto con il Km33, e considerando che le priorità della neo amministrazione sono ben altre (ricordiamo la questione dell’allargamento dell’inceneritore Falck) è probabile che la stesura di tale regolamento richieda molto, troppo tempo.L’assessore Grassi ha recentemente rilasciato dichiarazioni che lasciano intendere che il CAG sia un centro sociale autogestito del quale Km33 ha potuto usufruire liberamente e autonomamente.Peccato che, ogni mese, tale associazione si preoccupava (come nei suoi doveri) di stilare una programmazione e attendere la sua approvazione, e che negli ultimi tempi, si sia adeguata con rinnovato entusiasmo ai nuovi standard richiesti in maniera collaborativa.L’amministrazione non è contenta della scarsa varietà di proposte, ma in questo primo anno di attività, a fianco di numerosi eventi musicali disimpegnati, sono state proposte rassegne teatrali, esposizioni artistiche, spettacoli di improvvisazione comica, nonché serate di sensibilizzazione curate da Soldelladda. Si sarebbe potuto fare di più, come ad esempio organizzare cineforum, ma i costi della SIAE per un’associazione giovane, gravano inevitabilmente sul bilancio, e non sono compatibili con l’intento di offrire occasioni di aggregazione gratuite per i giovani Trezzesi e non.L’assessore batte il chiodo sulla questione della sicurezza e della responsabilità penale, forte della fragilità del contratto stipulato con l’amministrazione precedente, e volutamente elastico nella prospettiva di rimaneggiarlo dopo un periodo di esperienza diretta delle attività del Centro.Il timore dell’utenza è che questo spazio fino ad ora usufruibile, diventi inaccessibile a chi non abbia risorse economiche di un certo tipo, e che le maglie del filtro di approvazione delle proposte, vengano ristrette più del necessario.Già numerose le proteste arrivate in comune, e inattesa, anche la stampa locale ha fato eco al caso CAG.Non si tratta di una questione politica, nessuna bandiera è stata chiamata in causa. Si tratta di una questione di carattere sociale, che riguarda i ragazzi.Il Centro Giovani di via Mazzini subirà sicuramente una non trascurabile trasformazione.Vacilla anche la definizione ormai. Centro giovani? Spazio polifunzionale?Per oltre vent’anni la gioventù trezzese è invecchiata nell’attesa di uno spazio dedicato, ed ora che il traguardo sembrava raggiunto si fa un passo indietro, o meglio si resta fermi un giro, chiusi per tristezza.

I ragazzi del KM33

lunedì 9 novembre 2009


Le firme raccolte contro il raddoppio dell'inceneritore di Trezzo sono in totale : 3027 .
In settimana saranno consegnate,da parte del WWF, alla Provincia.

mercoledì 4 novembre 2009

Cittadini senza diritti. Rapporto Naga 2009. Ingombranti inesistenze

Comunicato stampa Naga - Scarica rapporto completo dal sito : http://www.naga.it/

I dati socio-sanitari raccolti quotidianamente dal Naga rappresentano una delle più grandi banche dati esistenti sull'immigrazione irregolare in Italia. Il rapporto, alla sua seconda edizione, analizza i dati raccolti tra il 2000 ed il 2008. Oltre 47.500 utenti per i quali sono state indagate provenienza, genere, età, stato civile e figli, permanenza, istruzione, occupazione, abitazione, e un focus dedicato al lavoro nel Paese di origine e in Italia.

"L'analisi dei dati raccolti dal Naga tra il 2000 e il 2008 permette di sfatare alcuni 'miti' dell'immaginario comune riguardo all'immigrazione irregolare e di mettere in luce alcune tendenze nell'evoluzione della popolazione straniera senza documenti che sarebbe arduo individuare attraverso altre fonti", affermano i ricercatori Carlo Devillanova (Università Bocconi), Francesco Fasani (University College London) e Tommaso Frattini (Università degli Studi di Milano) che hanno curato la ricerca in collaborazione con il Naga. "Complessivamente l'utenza Naga è giovane, istruita e occupata, ma relegata in occupazioni spesso saltuarie e sempre poco qualificate, e soffre di un notevole disagio abitativo" proseguono ricercatori. "Il livello di istruzione e il tasso di occupazione dei cittadini stranieri irregolari è comparabile - e in alcuni casi superiore - a quello degli italiani. Al contrario, le loro condizioni socio-abitative sono assolutamente critiche e lontanissime dagli standard italiani. Negli anni, inoltre, si è evidenziato un notevole allungamento dell'anzianità migratoria dell'utenza Naga, segno della difficoltà nel trovare canali di uscita dalla clandestinità" concludono i ricercatori.

In particolare i seguenti dati risultano particolarmente interessanti:
Il tempo medio di permanenza in Italia è notevolmente aumentato negli ultimi anni: nel 2003 il 53% dei cittadini stranieri incontrati dal Naga era in Italia da meno di un anno, mentre nel 2008, lo erano solo il 25% e il 30% era presente in Italia da quattro o più anni.

Per quanto riguarda l'istruzione, circa il 10% degli immigrati irregolari ha un'istruzione universitaria e oltre il 50% ha frequentato almeno le scuole superiori, mentre meno del 15% ha ricevuto soltanto pochi anni di istruzione o si dichiara analfabeta.

Il 62% del campione è occupato. Il tasso di occupazione dei migranti dopo tre anni dall'arrivo in Italia è del 76%: maggiore sia di quello della popolazione italiana (59%), che di quella lombarda (71%). Inoltre i dati quantitativi e qualitativi fanno emergere la dequalificazione professionale come una costante fondamentale nel rapporto lavorativo in Italia.

Infine, per quel che riguarda le condizioni abitative, per chi vive in una casa in affitto, il numero medio di persone per stanza è di 2,2: condizioni di affollamento dell'abitazione più di tre volte superiori a quelle dei cittadini italiani.

"I dati del rapporto sovvertono la retorica sull'immigrazione irregolare in base alla quale l'equivalenza straniero > immigrato > irregolare > clandestino > delinquente è centrale e ormai divenuta senso comune" afferma Pietro Massarotto, presidente del Naga. "Il Naga, oltre all'attività di assistenza che quotidianamente presta, attraverso strumenti quali il rapporto presentato oggi si pone l'obiettivo di decostruire le false rappresentazioni che dominano il discorso sull'immigrazione e di contribuire a illuminare le biografie dei cittadini stranieri, dense di delusioni, ma anche di una sorprendente progettualità: biografie troppo spesso consegnate ad una 'ingombrante inesistenza' per noi inaccettabile" conclude il presidente del Naga.

lunedì 2 novembre 2009

Convocazione Consiglio Comunale


nella Sede Municipale
venerdì, 6 novembre 2009, alle ore 20.30,
è convocato in sessione straordinaria
IL CONSIGLIO COMUNALE
per trattare in seduta pubblica, il seguente
ORDINE DEL GIORNO
1. Comunicazioni del Sindaco;
2. Approvazione verbali delle sedute precedenti;
3. Interpellanze presentate dal capogruppo “Vivi Vaprio” aventi per oggetto:
“Tangenzialina” – “Convenzione zona industriale” – “Tangenziale nord” –
“Nuova scuola media” – “Convenzione cava”;
4. Rettifiche al P.G.T. per errori materiali;
5. Cessione aree limitrofe al Campo Sportivo Comunale;
6. Approvazione Piano diritto allo studio – Anno Scolastico 2009/2010.
Vaprio d’Adda, 29 ottobre 2009
Il Sindaco
Roberto Orlandi