giovedì 29 aprile 2010

CONSIGLIO COMUNALE

A V V I S O
nella Sede Municipale
venerdì, 30 aprile 2010, alle ore 20.30,
è convocato in sessione ordinaria
IL CONSIGLIO COMUNALE
per trattare in seduta pubblica, il seguente
ORDINE DEL GIORNO
1. Comunicazioni del Sindaco;
2. Approvazione verbali della seduta precedente;
3. Presa d’atto relazione del Difensore Civico;
4. Rendiconto di gestione esercizio finanziario 2009 – Esame ed approvazione;
5. Approvazione Variazione n. 2 al Bilancio di previsione per l’esercizio
finanziario 2010;
6. Mozione presentata dai Consiglieri Pirotta, Margutti, Marcandalli e Galbiati
avente per oggetto: “Il diritto umano all’acqua”.
Vaprio d’Adda, 22 aprile 2010
Il Sindaco
(Roberto Orlandi)

Comunicato Soldelladda e PD Trezzo

Riceviamo e pubblichiamo

"Al termine del corteo celebrativo del 25 Aprile, il sindaco Danilo Villa ha sconcertato la platea presente nell'auditorium delle scuole elementari con affermazioni dichiaratamente revisioniste. Siamo convinti che il pianto della madre di un fascista morto sia il medesimo di colei che piange un figlio partigiano. La storia che ha raccontato le tragedie del periodo ha dimostrato la necessità delle battaglie messe in atto dai partigiani. La contestualizzazione di questi atti è doverosa e necessaria per ben essere compresa. Avendo lui stesso parlato di “di possibili forme di resistenza difensiva” che i partigiani avrebbero potuto mettere in atto, chiediamo al revisionista Villa di indicare quali potessero essere le vie “meno aggressive” [cit.] per giungere alla liberazione dalla tirannia fascista.
Lo sgomento e la preoccupazione nascono dal fatto che durante un momento di unità civile nazionale, il sindaco ha proposto una lettura che per la sua parzialità era volontariamente provocatoria.
Perché? "

IL 25 APRILE é DI TUTTI, giò i maa dal 25 Aprìl.

Soldelladda


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25 APRILE A TREZZO SULL’ADDA

La celebrazione del 25 aprile 2010 a Trezzo sull’Adda è stata molto eloquente e verrà ricordata a lungo. Innanzitutto è doveroso sottolineare il gran numero di partecipanti al corteo, di persone affacciate alle finestre e ai balconi con il tricolore esposto, la presenza cordiale di chi assisteva alla sfilata del corteo lungo le vie della città. Poi il clima di festa ma anche di commozione suscitata dall’ascolto delle musiche suonate dalla banda. Tanti hanno ascoltato l’inno di Mameli o Bella Ciao con le lacrime agli occhi. Un clima generale di grande rispetto e civiltà. Entrati nell’Auditorium, tutti hanno ascoltato e apprezzato, fino ad applaudire apertamente, le parole di don Alberto e del consigliere di maggioranza Ceresoli, autore di un intervento conciliativo nei contenuti e nei toni. Poi è successo qualcosa di strano e di brutto. Il Sindaco apre il suo intervento, affermando che sarà poco retorico e molto riflessivo. Come a dire: finora sono state dette le cose di circostanza, adesso diciamo quelle che penso veramente. Il tono diventa provocatorio, i concetti confusi, il significato del 25 aprile, della festa della liberazione dal nazifascismo, dell’unità e della libertà, della Resistenza, della Repubblica e di quella Costituzione in nome e grazie alla quale il sig. Danilo Villa è oggi il Sindaco di Trezzo sull’Adda, viene completamente stravolto, con un’evidente confusione e sovrapposizione di vicende storiche diverse. Parla di “bande di comunisti assassini”, i toni da concilianti si fanno arroganti. Molti presenti, in silenzio, pacificamente, cominciano ad andarsene. Qualcuno protesta, mentre il sindaco afferma che l’ANPI “ha organizzato una mascheratura”: dietro alle celebrazioni si nascondono i soliti sinistrorsi. Emerge invece la maschera del Sindaco, costretto a subire una fascia tricolore, un inno d’Italia, una condivisione di valori fondanti la nostra Nazione, che evidentemente gli provocano il mal di pancia. La volontà palese di utilizzare in maniera distorta i fatti ha finito con l’infangare anche la pietà umana verso tutti coloro che, in diversi modi e con scelte diverse, sono stati segnati dalle tragedie del fascismo e della guerra. A questo punto la protesta dei presenti, compreso il presidente dell’ANPI, si è fatta più decisa e quasi tutti hanno lasciato l’aula, tra lo sconcerto generale e l’atteggiamento - strumentalmente vittimistico - del Sindaco.
Un brutto 25 aprile, da dimenticare: la maggioranza che governa la città ha parlato ancora una volta con linguaggi differenti, scherzando con il fuoco sui fondamenti della nostra convivenza civile. Speriamo in un futuro di maggiore chiarezza e riflessività.

PD Circolo A.Colombo

lunedì 26 aprile 2010

Parole di Resistenza




Diario di una prigionia - Joseph Fumagalli



















Chi volesse acquistare il libro , il cui ricavato sarà devoluto a progetti di solidarietà,può inviare una mail di richiesta a : vapriofutura@gmail.com

lunedì 19 aprile 2010

Parole di Resistenza 24-25 Aprile


24 aprile, ore 17:30
Presso il centro diurno anziani di Vaprio D'Adda:
Lettura di brani e presentazione del libro "Venti Storie Jakata" di Noorunisa Inayat Kahn.
Presentazione del libro "Diario di una Prigionia", e incontro con l'autore Joseph Fumagalli.
A seguire: concerto dei BB Team e DJ SET a cura de La Maga di Ozio.

25 aprile
Vaprio D'Adda nel pomeriggio:
Via della Resistenza: camminata attraverso luoghi, storia e poesie.Partenza dalla casa del custode, arrivo al baretto in diga.

Trezzo sull'Adda Ore 21:00:
spettacolo teatrale Madeleine, una vita per la libertà.
*La straordinaria vita di Noorunisa Inayat Kahn, da bambina prodigio a Partigiana per la Libertà*
Mostra fotografica a cura di Cecilia Mapelli
.

sabato 17 aprile 2010

Parole di Resistenza 24-25 Aprile

Clicca sull'immagine per ingrandire

giovedì 15 aprile 2010

martedì 13 aprile 2010

CIRCONDIAMOLO


DOMENICA 18 APRILE ore 11 ritrovo presso il municipio di GREZZAGO

CATENA UMANA ATTORNO ALL'INCENERITORE PER RIBADIRE IL

NO AL RADDOPPIO DELL'INCENERITORE

lunedì 12 aprile 2010

http://www.cielopulito.com/



Perchè dire NO all'ampliamento dell'inceneritore di Trezzo sull'Adda.

L’inceneritore di Trezzo sull’Adda, nelle sue dimensioni attuali, viene sfruttato dal nostro territorio solo per il 40% della sua capacità di smaltimento, mentre il restante 60% proviene da altre parti della Lombardia e d’Italia (la legge attualmente dispone che un impianto abbia una capacità maggiorata di circa il 20% da destinare allo smaltimento di rifiuti extraregionali).

Il nostro territorio è attualmente pienamente e anche abbondantemente autosufficiente nella gestione dei rifiuti, in quanto ha una capacità di riciclo del 70%, a fronte di una produzione di rifiuti procapite di 470 kg per cittadino.
Il piano provinciale dei rifiuti si basa su una produzione di rifiuti procapite di 600 kg per cittadino in crescita, stima piuttosto sovradimensionata rispetto al valore attuale.
Per l’EXPO 2015 a Milano la capacità di smaltimento della provincia deve essere aumentata: è stata previsto un aumento di 600.000 tonnellate di cui la Prima srl (la società proprietaria dell’inceneritore di Trezzo sull’Adda) ha espresso la volontà di provvedere a 200.000 tonnellate con questo ampliamento, mentre la parte rimanente (400.000 tonnellate) dovrebbe essere coperta dall’AMSA con un nuovo impianto nella zona di Milano Sud.

Esistono centinaia di studi che dimostrano che le sostanza effettivamente emesse attraverso il camino degli inceneritori, le scorie solide e le ceneri residue sono nocive per la salute umana e inquinanti dal punto di vista ambientali; esempi di tali sostanze sono: le diossine, i metalli pesanti, gli ossidi di zolfo e di azoto e le polveri sottili e molti altri ancora.

STUDI EPIDEMIOLOGICI NEL LUNGO PERIODO (5/10anni):

cercano di indagare l’aumento di tumori, di mortalità precoce e di nascite premature o anomale nelle aree limitrofe.

STUDI SULLA CATENA ALIMENTARE:

Cercano di indagare come diossine e metalli pesanti possano accumularsi sul territorio e influenzare la catena alimentare (accumulo nelle sostanze vegetali) stessa dando origine a quelle malattie come cancro, e anomalie nelle nascite.

STUDI EPIDEMIOLOGICI NEL BREVE PERIODO:

cercano di indagare l’aumento di incidenza di malattie respiratorie e cardiovascolari nelle popolazioni limitrofe ad opera delle polveri sottili (PM10 e PM 2,5) e delle nanopolveri (UFP).
Un aumento della produzione dei rifiuti tale da giustificare un ampliamento dell’inceneritore esistente andrebbe contro a tutte le strategie comunitarie per la riduzione della produzione di rifiuti a favore di politiche riciclo e riutilizzo. Inoltre esistono nuove tecniche per la gestione dei rifiuti, che consentono di recuperare più del 90% degli RSU (rifiuti solidi urbani) utilizzando il Trattamento a freddo dei rifiuti (link: http://it.wikipedia.org/wiki/Gestione_dei_rifiuti#Trattamento_a_freddo_dei_rifiuti).

Oltre al rischio per la salute, l’inceneritore attuale è causa di rumore spesso piuttosto forte e continuo e in alcuni giorni anche di odori piuttosto spiacevoli.
Sono stati compiuti dei rilevamenti, di alcuni giorni (probabilmente insufficienti per valutare correttamente la situazione) con impianti appositi dalla ASL ma non se ne è mai conosciuto l’esito .

Il nostro territorio ha già sofferto abbastanza a causa del presente inceneritore, dell’autostrada A4, che è tra le più trafficate d’Italia e l’unica ad avere 4 corsie di marcia e per le numerose installazioni industriali della zona zona come cementifici, cartiere, industrie chimiche.

Cosa si sta cercando di fare...

È stata firmata da 26 Comuni della zona direttamente interessata (tra cui Grezzago, Pozzo d’Adda, Trezzano Rosa, Busnago, Masate…) per richiedere un tavolo istituzionale tra provincie comuni e regione per presentare le motivazioni, condivise dai Comuni firmatari, della contrarietà all'ampliamento dell’inceneritore di Trezzo sull’Adda.

Sono stati commissionati degli studi per valutare da un punto di vista tecnico chimico e ambientale il progetto presentato dalla Prima srl per la valutazione di impatto ambientale.

Si sta valutando la possibilità di realizzare impianti di gestione dei rifiuti alternativi all’incenerimento con un minore impatto per la salute e l’ambiente e maggiormente in accordo con i principi di riciclo e riutilizzo.

Si sta cercando di sottolineare l’importanza dell’impegno assunto dalle amministrazioni locali alla riduzione del 20% delle emissioni di CO2 in atmosfera entro il 2020, progetto certamente irrealizzabile a fronte dell’ampliamento dell’inceneritore.

Si stanno organizzando manifestazioni, conferenze e incontri per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento, fornire informazioni e chiarimenti e dimostrare la contrarietà dalla popolazione locale alla realizzazione di tale opera sul nostro territorio.

Si è creato questo sito e il comitato per il no all’ampliamento dell’inceneritore per comunicare con tutte le persone che come noi vogliono porre un freno allo sfruttamento incontrollato delle risorse naturali e della salute umana.

ANCHE PER “ViviVaprio” SALUTE E AMBIENTE “PRIMA” DI TUTTO.


Lo abbiamo sostenuto fin dall’inizio: per “ViviVaprio” il piano di ampliamento del termovalorizzatore situato sul nostro territorio non ha ragione di essere. Costituisce, invece, una minaccia per la salute collettiva. Purtroppo, come tutti sanno, il progetto prosegue il suo iter burocratico presso gli uffici competenti in Regione, la quale non risponde adeguatamente alle obiezioni e alle opposizioni presentate dai Comuni interessati. Il pericolo di essere sopraffatti esiste, gli interessi economici in ballo sono veramente ingenti. I Sindaci di 26 paesi della zona coinvolta sono impegnati a fare pressione in Regione e Provincia. Vaprio, Busnago, Grezzago, Pozzo e Trezzo, hanno dato comune incarico per verificare eventuali effetti sulla salute pubblica delle emissioni attuali e in prospettiva delle future, a maggior supporto della posizione di rifiuto.
Unanimemente noi di “ViviVaprio” siamo però convinti che, sia politicamente, che come singoli cittadini, dobbiamo far sentire la nostra voce, cercando di portare all’attenzione dell’opinione pubblica la faccenda. Perciò sosteniamo l’iniziativa organizzata da WWF di Trezzo, prevista per domenica 18 Aprile.
La manifestazione, partendo dal Municipio di Grezzago - appuntamento alle ore 11,00 -, proseguirà presso l’inceneritore formando una catena umana intorno all’impianto.
“il futuro del nostro territorio dipende anche da noi”.

E siamo consapevoli di questa responsabilità. Abbiamo sostenuto da subito le iniziative del WWF di Trezzo, con la raccolta delle firme per la petizione No all’inceneritore, come pure, già dallo scorso anno abbiamo chiesto in Consiglio comunale la costituzione di una commissione dedicata al problema termovalorizzatore.
La difesa del territorio e del suo ecosistema resta uno dei principali problemi della nostra comunità ed è pertanto fra le nostre preoccupazioni principali.

Lista Civica “Vivi Vaprio”

venerdì 9 aprile 2010

http://www.cambiamoaria.org/

Banner Cambiamo Aria - petizione nazionale per la riduzione e il riciclo totale dei rifiuti e la messa al bando degli inceneritori

PETIZIONE NAZIONALE PER LA RIDUZIONE E IL RICICLO TOTALE DEI RIFIUTI E LA MESSA AL BANDO DEGLI INCENERITORI

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Direttive Europee: primo ridurre e riciclare i rifiuti. Incenerimento non è riuso né riciclo
Tutte le Direttive europee sui rifiuti stabiliscono che il problema va risolto con la riduzione/prevenzione dei rifiuti all'origine (vuoto a rendere, liquidi alla spina, compostaggio domestico, etc.), la raccolta separata dei materiali, il riciclo e la produzione di nuove merci, la progettazione di merci più facilmente riciclabili. Solo in via del tutto subordinata si può ricorrere a discariche ed inceneritori.
Una furbesca interpretazione di tali direttive fa credere che gli inceneritori (chiamati solo in Italia “termovalorizzatori”) comportino la riutilizzazione dei rifiuti. In realtà, anche se il calore della combustione è utilizzato per produrre elettricità, si tratta sempre di inceneritori a bassissimo recupero di energia: riciclare la carta fa recuperare 4 volte l'energia che si produce bruciandola; riciclare le plastiche fa recuperare da 10 a 26 volte l'energia prodotta col loro incenerimento

Inceneritori di RSU non sono centrali termoelettriche
Non è vero che un inceneritore è simile ad una centrale termoelettrica, che invece è progettata per bruciare un combustibile la cui composizione è relativamente costante e il cui inquinamento, se si vuole, può essere analizzato, e in parte ridotto.

La separazione meccanica non funziona
La grossolana separazione di una frazione "umida" (ed eventualmente del vetro) dal resto, destinato all'incenerimento, con eventuale sua trasformazione in CDR (combustibile derivato dai rifiuti), sono operazioni mirate soltanto a legittimare i grossi affari associati alla vendita di inceneritori o alla riconversione di vecchie centrali termoelettriche dismesse.

Se si brucia carta, plastica e legno, si vanificano le raccolte separate. C'è bisogno di riciclare la carta invece di importarla
Gli inceneritori possono funzionare soltanto bruciando materiale combustibile e le frazioni combustibili dei rifiuti sono soltanto carta, plastica, eventualmente legno. Gli inceneritori impediscono perciò la possibilità di riutilizzare e riciclare la carta e la plastica. Viene così anche vanificato il generoso impegno di tante associazioni di volontariato, scuole e famiglie per la raccolta separata dei rifiuti. C'è un'enorme bisogno di riciclo: degli oltre 10 milioni di tonnellate di carta e cartoni "consumati" in Italia, solo poco più di 2,5 milioni sono riciclati e circa 7,5 milioni vanno in discariche e inceneritori.

Inceneritori e riciclo sono due scelte alternative: la Germania lo dimostra
La scelta di costruire inceneritori scoraggia lo sviluppo di tecniche di raccolta separata, frazionamento e arricchimento delle frazioni riciclabili, riciclo e commercializzazione delle merci riciclate, analisi merceologica delle frazioni destinate al riciclo e delle merci riciclate; scoraggia la progettazione di merci, oggetto e macchinari più duraturi, che generano minori quantità di rifiuti durante la produzione e dopo l'uso, che possono essere usati più volte, più idonei ad essere riciclati. Tutte operazioni che potrebbero assicurare occupazione e innovazione tecnico-scientifica. In Germania la riduzione dei rifiuti (-16%) e l'aumento del riciclo degli imballaggi iniziati con il decreto Toepfer del 1991 ha mandato in crisi gli inceneritori programmati e costruiti dal 1980 al 1995.

Dai camini degli inceneritori esce la peste del 2000
Con la combustione di rifiuti contenenti carta, legno e plastiche (anche clorurate), si liberano metalli tossici, micro- e nanopolveri, si formano acidi, diossine, Pcb (policlorobifenili), sostanze tossiche e cancerogene, che non sono significativamente filtrate neanche dai più sofisticati mezzi di abbattimento.
Dai documenti ufficiali Europei risulta che in Italia il 64% delle diossine è prodotto dagli impianti di incenerimento.
La normativa è inadeguata a tutelare la salute: un inceneritore può “legalmente” immettere nell'ambiente sostanze nocive, compresi cancerogeni certi, in quantità rilevanti, e con controlli assai poco soddisfacenti: ad esempio, un inceneritore da 800 tonnellate di rifiuti al giorno, rispettando i limiti di legge, emette 504.000 nanogrammi di diossina al giorno, che sono l'equivalente della dose massima giornaliera di 720.000 adulti.
Le emissioni degli inceneritori sono una delle cause principali del moltiplicarsi di malattie degenerative in Europa, con enormi costi sociali. Per questi motivi chiediamo la messa al bando degli inceneritori.

Le ceneri sono un quarto dei rifiuti inceneriti, vanno in discariche più pericolose e più costose
Gli inceneritori lasciano un residuo (circa il 25% in peso dei rifiuti trattati) di ceneri, contenenti sostanze chimiche più facilmente solubili in acqua dei rifiuti originari. Tali ceneri devono essere smaltite in discariche molto più sicure di quelle ordinarie. Costruire inceneritori comporta quindi costruire anche discariche, con ulteriori effetti ambientali su acque superficiali e sotterranee.

La “convenienza economica” dell'incenerimento è una truffa pagata con le nostre tasse
Incenerire i RSU costa molto più che raccoglierli separatamente e riciclarli: da 100 a 300 euro a tonnellata.
La "convenienza" economica sta tutta nella truffa del finanziamento statale che paga,con i nostri soldi, l'energia elettrica prodotta dagli inceneritori circa 18 cent al KW/h, oltre 4 volte il suo prezzo di mercato. E' un conto truccato che paghiamo noi cittadini con le tasse e le bollette.

Verso “Rifiuti Zero” con la raccolta differenziata “porta a porta”
In Italia molte decine i comuni, non solo piccoli, superano l'80% di raccolta differenziata e qualcuno sta puntando a superare il 90%. Questi risultati si ottengono con una buona informazione e coinvolgimento degli abitanti, un sistema di raccolta “domiciliare”, fatto porta a porta, in giorni diversi per tipi di rifiuto diversi; così si facilita al massimo il riciclo e, rivendendo i vari materiali alle industrie di carta, vetro, metalli ecc. si riducono i costi complessivi e le tasse sui rifiuti. Anche il residuo finora chiamato “non riciclabile” viene ora trasformato, con tecnologia italiana, in una “sabbia” per arredi da esterno e calcestruzzi.
Investendo meno di 1 miliardo di euro, il governo può servire con la raccolta domiciliare i 45 milioni di italiani che ancora non lo sono, creando 200.000 posti di lavoro, invece di investire 10-15 miliardi di euro in inceneritori e loro discariche, con soli 3.000 occupati: la ricaduta occupazionale del riciclo rispetto all'incenerimento è di 1000 posti a 1. Questa è “economia verde”.

Verso “Rifiuti Zero”: paghi meno chi fa meno rifiuti
I rifiuti si riducono ulteriormente se le tariffe non sono legate alla dimensione degli alloggi o al numero del nucleo famigliare, ma alla quantità di rifiuto non riciclabile conferito.
Ulteriori sconti possono riguardare chi composta nel proprio orto gli scarti organici di cibo o potature e i genitori che addottano per i neonati i pannolini lavabili.

martedì 6 aprile 2010

Vogliono raddoppiare gli affari , mandiamoli a quel paese . No al raddoppio


COMUNE di BUSNAGO Associazione WWF Trezzo Venerdì 9 aprile dalle ore 18.00 Happy hour al Platò a Busnago Incontro con Paola Brambilla presidente WWF Delegazione Lombardia.Tra drink e stuzzichini,parleremo dell’inceneritore di Trezzo dei rischi e pericoli per la salute.
Raccoglieremo le firme contro il raddoppio dell’inceneritore NON MANCATE!!!

venerdì 2 aprile 2010