giovedì 23 luglio 2020

Riaprire il Punto di primo intervento di Vaprio

Articolo Il GIORNO del 23.07 (clicca qui)

Il Punto di primo intervento del’Ospedale di Vaprio si deve riaprire . Le motivazioni addotte per la conferma della chiusura sono ingiustificate, si può benissimo aprirlo in tutta sicurezza, è evidente che non c’è la volontà. Invitiamo i cittadini ad inviare a questo indirizzo mail :ufficio.protocollo@asst-melegnano-martesana.it  il seguente messaggio :
Spett.le Direttore
Il/ la sottoscritta ..............chiede che il Punto di primo intervento di Vaprio d’Adda sia riaperto al più presto, in quanto rappresenta un presidio indispensabile per tutta l’area est-Martesana.
Cordiali saluti
Firma

lunedì 20 luglio 2020

L’articolo della Gazzetta e le bugie dell’Assessore


No al progetto di insediamento logistico

Un mostro all’orizzonte

Appena fuori dal centro abitato di Vaprio, nei campi che si estendono fra la Mobil Best e la Cava, potrebbe sorgere un complesso logistico di circa 56.000 metri quadrati di superficie, che porterebbe ad aumentare il traffico pesante di circa 150 camion al giorno sulle nostre strade.

La possibilità non è così remota. Infatti, il Gruppo commerciale Lidl (la catena di supermercati alimentari) ha avviato con il Comune di Vaprio una trattativa per costruire il suo enorme centro logistico nella zona industriale denominata AP1, inserita nel PGT (Piano di Governo del Territorio) in vigore.
Questo progetto, però, prevede un incremento volumetrico di circa 33.000 metri quadrati, rispetto agli insediamenti previsti e integrati nel suddetto PGT. Il documento - il PGT - regola l’evoluzione del territorio comunale, nel rispetto di parametri e proporzioni, per evitare squilibri o impatti negativi per l’ambiente, il traffico, la Comunità e il paesaggio. Se, per realizzare il suddetto polo logistico, bisogna modificare - con una variante - il precedente PGT,  per incrementare il volume edificabile di 33.000 mq., è certo che non si può star tranquilli.

La variante del PGT è ora sottoposta a verifica di esclusione della VAS (Valutazione ambientale strategica), una procedura che, fra l’altro, dal momento della sua pubblicazione sul portale di Regione Lombardia (SIVAS), prevede la possibilità da parte di cittadini, enti, forze politiche e tutti i soggetti potenzialmente coinvolti, di presentare domande e osservazioni sul progetto. L’ Amministrazione ha l’obbligo di rispondere in modo circostanziato a tutte le osservazioni pervenute.

Ecco quanto sappiamo a oggi sul progetto: la richiesta di variante non prevede la realizzazione di una struttura viabilistica a carico degli attuatori del progetto (in questo caso la Lidl), necessaria a dirottare l’aumento di traffico pesante che, invece, graverà sulla rotonda Bennet, ormai integrata in un quartiere abitato, una zona molto frequentata dai ragazzi, per via del campo di Basket posizionato nelle immediate vicinanze dell’incrocio in questione dove, oltretutto sono già successi alcuni sinistri ai danni di pedoni. Inoltre, ai fini di velocizzare l’iter burocratico, (evitando- pare - l’assoggettabilità del progetto alla VAS), sembra dalla documentazione che non si sia tenuto conto adeguatamente del  ‘cumulo’ di strutture industriali, commerciali e di servizi già presenti nell’area che comprende i paesi limitrofi. L’eventuale decisione dell’amministrazione di non sottoporre  il progetto alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) non è cosa da poco, perchè impedirebbe la verifica di tutti quei parametri ambientali, strutturali, paesaggistici e sociali  che di norma assicurano un buon equilibrio fra gli insediamenti e le caratteristiche  - anche di densità abitativa - della zona interessata.

Da parte nostra, stiamo cercando di raccogliere documenti e informazioni per approfondire l’aspetto tecnico- normativo. Ma fin da ora, da un punto di vista politico e sociale, manifestiamo con forza la nostra contrarietà a un progetto con queste premesse. L’ insediamento in questione comporterebbe un notevole impatto ambientale su un territorio ‘già consumato’ come il nostro, e  già carente di strutture per supportare l’attuale viabilità; dunque  assolutamente inadatto ad accogliere il considerevole aumento di traffico pesante, indotto dal progetto logistico. Oltre al disagio e al pericolo, avremmo un ovvio incremento dell’inquinamento atmosferico e acustico ed un rilevante impatto paesaggistico .

Non siamo i soli interessati a questo pericolo: ci attiveremo con le altre forze politiche ed ambientaliste, coinvolgendo i Comuni limitrofi, anch’essi soggetti alle conseguenze del progetto.