Chi conosceva la “Delizia di Vaprio”?
No, non quelle personali che ognuno di noi può ricondurre al
nostro amato Comune, parliamo di una
qualità di uva, creata proprio a Vaprio, ad opera dell’ illustre
concittadino Luigi Pirovano . In effetti, la notizia non era esattamente di
dominio pubblico e soprattutto, come una leggenda metropolitana, non era chiaro
se il vitigno esistesse ancora o fosse
un ricordo del passato. Fino a ieri perlomeno.
Oggi il vitigno “Delizia di Vaprio” è una realtà della
nostra comunità, lo possiamo ammirare “in pianta stabile” nel terrazzamento fronte
Naviglio del Parco di Via Don Moletta. Sarà
una coltivazione didattica, una sorta di una start up che potrebbe avere risvolti
e sviluppi molto seri e interessanti, anche in termini di attività commerciale.
Per ora è un’iniziativa di tipo socio- culturale con finalità d’istruzione.
Anzi, lanciamo un
appello, la “Delizia di Vaprio” cerca di volontari che se ne occupino.
Bella questa iniziativa, per tante ragioni. Prima di tutto perché riporta in vita una
ricchezza agro-culturale nativa (che tanta fatica è costata al nostro illustre
Luigi Pirovano), poi perché il progetto è a disposizione della Comunità e può generare
una serie d’iniziative. Perché ci offre un originale e territoriale motivo per
fare la nostra figura in occasione dell’Ambaradan che sicuramente succederà con
EXPO’ 2015, il cui tema alimentare è ormai stra-noto.
E poi ci piace perché è un atto concreto che segue a una “promessa
elettorale” della nuova Amministrazione
comunale, (chi vuole può andarsi a rileggere il programma): “Cultura, turismo,
commercio devono diventare elementi qualificanti dell’azione amministrativa”.
L’uva Delizia di Vaprio (è il suo nome completo) è una
qualità ultra certificata. Presente ufficialmente
nel catalogo del 1930 dello stabilimento
viticolo e di frutticoltura “ Luigi Pirovano”, è incluso dal Ministero delle
Politiche Agricole e Forestali nel registro nazionale delle varietà di vite. Ed
è inserita nell’elenco di prodotti allegato al Regolamento della Comunità
Europea che norma la commercializzazione delle uve da tavola.
Chi dobbiamo ringraziare per questa bella iniziativa? Beh, più
di una persona. L’Amministrazione che ha
accolto subito e senza troppe
complicazioni la proposta, la ProLoco che ha organizzato la cosa e si è presa
in carico la gestione, Carlo Orlandi,consigliere
della ProLoco , che ha permesso tutto
quanto.
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