martedì 9 marzo 2010

Il popolo delle carriole


dal blog Miss Kappa , Anna - 8 Marzo 2010 L'Aquila - http://miskappa.blogspot.com
Giornata di sole ieri. Freddissima. Il vento gelido tagliava il volto e paralizzava le dita.Nonostante ciò, gli Aquilani venuti in aiuto alla città sono stati tantissimi. E anche persone di fuori. Belle facce e buona volontà. E voglia di fare. Gli amici della circoscrizione di Paganica, con il peso del loro centro storico devastato e dei troppi senza tetto, hanno percorso otto chilometri a piedi, con pale e carriole, per raggiungerci e continuare a spalare con noi le macerie di Piazza Palazzo. E il lavoro è andato avanti organizzato e veloce. E si è minuziosamente differenziato il materiale di quel mucchio di macerie divenute per noi il simbolo della nostra vita e della nostra rinascita. Il "popolo delle carriole" vede, ancora una volta, travisato dalla becera informazione che domina il nostro Paese il significato del lavoro che sta svolgendo. Non abbiamo fretta che la nostra storia venga portata via. La fretta è nemica del bene. E noi lo sappiamo, poichè sulla nostra pelle abbiamo vissuto lo scempio di ciò che la fretta della costruzione del dopo terremoto ha portato sulla nostra terra. Non vogliamo che le macerie vengano portate via indiscriminatamente, come il ministro Prestigiacomo ha annunciato ieri di voler fare, quale tempestiva risposta al nostro lavoro. Noi non lo permetteremo. E siamo determinatissimi. Le nostre macerie contengono materiale immediatamente riutilizzabile per la ricostruzione. E sono mattoni, coppi,pietre. E contengono elementi preziosissimi da catalogare e custodire gelosamente. E ancora tanto materiale riciclabile come ferro, legno, rame, plastica, vetro. Lo sapevamo, ma ora, dopo due domeniche di lavoro, lo abbiamo visto con i nostri occhi. E lo abbiamo differenziato ordinatamente, constatando che ciò da smaltire non supera il 30% degli sbandierati cinque milioni di tonnellate. Questo vogliamo che si faccia della nostra ricchezza. Non permetteremo che altri continuino a speculare sulla tragedia che ci ha colpiti. E pretenderemo la massima trasparenza sulle operazioni che si occuperanno delle nostre macerie. I numerosissimi cassintegrati e disoccupati aquilani chiedono di essere impiegati in questo lavoro. Abbiamo manodopera e professionalità per garantire il processo necessario al trattamento delle nostre macerie. Il ministro dell'ambiente dovrebbe ben comprenderlo. Ma dichiara " presto le macerie saranno solo un brutto ricordo". Noi non vogliamo che siano un ricordo, bello o brutto, vogliamo che siano la nostra memoria, la nostra storia, la nostra vita, la nostra ricchezza. A tutti i costi.

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