venerdì 7 agosto 2009

Intervento di Vivere Trezzo al Consiglio Comunale di Trezzo sull'inceneritore

TESTO INTERVENTO DI LUCA RODDA (Capogruppo)

Noi di Vivere Trezzo vogliamo esprimere una preoccupazione. Le procedure – di Autorizzazione integrata ambientale e di Valutazione di impatto ambientale – avviate, assegnano un ruolo determinante alla Regione: vi è quindi il rischio, se l'azione comunale non sarà più che mai attenta, precisa e puntuale, di abdicare di fatto al proprio ruolo e lasciare carta bianca alla Regione.
È un'esperienza che abbiamo già vissuto nel 2006-2007, con la procedura di autorizzazione integrata ambientale dell'impianto esistente, nel corso della quale abbiamo dovuto affrontare uno scontro con la Regione Lombardia e con la società Prima, che volevano asserire il ruolo esclusivo della Regione stessa come titolare dell'autorizzazione e negare e mettere ai margini il ruolo del Comune di Trezzo, sia in quanto sede dell'impianto, sia soprattutto in quanto titolare di una convenzione, assimilabile ad una concessione.
In questo caso, ci troviamo di fronte ad una nuova, analoga procedura che, ancor più, porta il segno di una simile volontà.
Il progetto di un ampliamento è da mesi negli intenti della società Prima, che aveva portato ad un'incauta dichiarazione pubblica dell'allora Presidente della Provincia di Milano, ai microfoni del TGr, a sostegno di questo progetto.
La società Prima aveva anticipato verbalmente, alla precedente Amministrazione comunale, l'intento di presentare il progetto ed aveva ricevuto una ferma risposta negativa: in altre parole, avevamo fortemente sconsigliato la presentazione del progetto, in quanto esso avrebbe trovato, da parte della nostra amministrazione, un'opposizione ferma e determinata.
Proprio per questa ragione e consapevoli della capacità dell'amministrazione di Trezzo di essere ferma nelle proprie posizioni, evidentemente decisero di soprassedere alla presentazione ma, non appena compiuto il passaggio elettorale di rinnovamento dell'Amministrazione comunale... eccoli pronti a presentare il progetto!
Dato che la nuova maggioranza fa riferimento ad un programma elettorale nel quale, comunque, ci si impegna ad opporsi a nuovi impianti di trattamento rifiuti, non si può pensare che essi si attendessero un'accoglienza più favorevole da parte dell'Amministrazione comunale. Essi, probabilmente, contavano invece sui tempi di reazione potenzialmente rallentati di una nuova Amministrazione e sulla scadenza dei tempi nel pieno del periodo feriale.
È quindi con sincero apprezzamento che accogliamo la decisione di portare in tempo utile la discussione sull'argomento all'attenzione del Consiglio comunale, come auspicato anche dalla nostra interrogazione del 23 giugno.
Temiamo però che il testo proposto rischi di essere troppo generico e, per questo, di contribuire ad indebolire di fatto il ruolo del Comune di Trezzo ed a lasciare mano libera alla Regione.
Nel testo depositato, addirittura, non veniva neppure espresso un parere negativo; ora abbiamo ricevuto un nuovo testo che, recependo le richieste dei Sindaci dei Comuni contermini, esplicita l'opposizione: ben venga, ma permetteteci di esprimere l'auspicio che questa modalità, che vede il deposito di uno schema di delibera ancora bisognoso di sostanziali correzioni, già ripetutosi due volte, sia solo dovuto all'inesperienza dei primi Consigli e non debba diventare la normalità.
Veniamo al merito della nostra valutazione riguardo alla debolezza della proposta ed alla necessità di integrazioni che possano rendere la delibera sufficientemente efficace...
Prima di tutto, le osservazioni dei tecnici sono tutte (o quasi) pienamente condivisibili, ma sono tali da permettere una relativamente semplice soluzione tramite approfondimenti ed integrazioni documentali (ampliamenti dello studio, integrazione dello studio di incidenza sul SIC, etc.) e rischiano, se non adeguatamente integrate da un parere più specificatamente politico-amministrativo di avere un effetto boomerang: ovvero di indicare la via per integrazioni che darebbero titolo di approvare il progetto, avendo tenuto conto delle osservazioni comunali.
Solo il punto relativo all'analisi epidemiologica non ha queste caratteristiche, ma, purtroppo, potrebbe essere facilmente accantonabile, in quanto non è realisticamente e tecnicamente realizzabile un'analisi epidemiologica di qualche rilevanza con le dimensioni territoriali e temporali relative all'impianto di Trezzo: tenendo conto del numero di abitanti coinvolti, dell'elevata percentuale di popolazione di recente insediamento nell'area e dei tempi di sviluppo delle patologie, non esiste il campione statistico minimamente sufficiente.
Infine, il vero nodo primario della discussione non è se il progetto e lo studio siano ben fatti: questa verifica dev'essere ovviamente condotta approfonditamente, ma ho pochi dubbi che i proponenti siano in grado di adeguare il progetto e lo studio alle “migliori tecniche disponibili”, come prescrive la normativa. Il vero nodo primario è la decisione se realizzare l'ampliamento a Trezzo insieme od in alternative ad altre soluzioni impiantistiche conformi al Piano rifiuti.
È fondamentale a nostro parere spostare preliminarmente la discussione su questo piano: si tratta di un piano che non vede la società Prima come controparte, ma di un piano nel quale il rapporto di aperta ed esplicita discussione tra le istituzioni ai vari livelli coinvolte risulta fondamentale.
Risulta quindi necessario, come detto, integrare la proposta di osservazioni con tre elementi essenziali, perché possano essere condivisibili ed efficaci e non rischino di trasformarsi in una delega in bianco alla Regione:
1. l'impegno ad opporsi effettivamente in conformità al parere negativo;
2. la richiesta alla Regione di aprire preliminarmente il tavolo realtivo alle scelte impiantistiche e localizzative;
3. la rivendicazione del ruolo vincolante del parere comunale, derivante dalla titolarità della concessione relativa all'impianto esistente che, allo scadere della convenzione diventerà di piena proprietà del Comune di Trezzo e, quindi, anche dalla tutela di specifici interessi contrattuali.
Poiché vogliamo ritenere che le carenze nella formulazione della proposta di delibera siano esclusivamente da addebitare alla breve esperienza dell'Amministrazione in carica ed alla ristrettezza dei tempi, siamo fiduciosi che le nostre indicazioni saranno accolte nello spirito di una piena e trasparente collaborazione.

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