domenica 14 febbraio 2010

Tutti al PRESIDIO contro il raddoppio dell'inceneritore

Presidio all'Inceneritore di Trezzo sull’Adda
SABATO 20.02.2010 ore 11,00


In Lombardia e nel milanese la priorità non sono nuovi forni, ma efficaci sistemi di gestione delle raccolte differenziate e impianti per il trattamento della frazione organica

Il 27 gennaio è stata convocata la Conferenza di servizi convocata da Regione Lombardia in merito alla richiesta di ampliamento dell'inceneritore di Trezzo sull'Adda da parte della società Prima Srl.

Il progetto prevede il potenziamento dell'esistente impianto di incenerimento di Rifiuti Solidi urbani, con la costruzione di due linee aggiuntive di trattamento con potenzialità pari a oltre 190.000 t/anno che andrebbero ad aggiungersi alla capacità attuale di 165.000 t.

“Il raddoppio dell'impianto di Trezzo sull'Adda, che tratta rifiuti urbani indifferenziati provenienti dalle provincie di Milano e Monza Brianza impedirà il raggiungimento di obiettivi coerenti con le disposizioni nazionali e comunitarie, che presuppongono una gestione integrata e sostenibile dei rifiuti basata sulla riduzione dei rifiuti prodotti e sul riciclaggio - dichiara Damiano Di Simine Presidente Legambiente Lombardia - La Lombardia è già adeguatamente dotata di inceneritori, e un ampliamento di questa portata non potrà che sottrarre quote di rifiuti attualmente ben gestite con la raccolta differenziata.”

“La nuova unità dell'inceneritore aggiungerà un forte impatto su un territorio, come l'Est Milanese, già pesantemente compromesso in termini di viabilità e inquinamento atmosferico, oltre che di impianti di incenerimento e siti di discarica” - afferma il Circolo Legambiente di Trezzo sull'Adda - l'impianto di Trezzo è, inoltre, in infrazione rispetto alle normative europee che prevedono l’obbligo della VIA, visto che la prima autorizzazione è stata rilasciata nel 1996 nel pieno dell'emergenza rifiuti della provincia di Milano e non è stata assoggettata a regolare procedura di VIA.”

Legambiente rilancia il proprio piano di azioni volte a raggiungere gli obiettivi fissati dalle normative nazionali ed europee, basati sulla riduzione della produzione di rifiuti di almeno l'1% annuo, sulla raccolta differenziata al 65% per la Provincia di Milano e al 70% per la Provincia di Monza entro il 2012, e che per quanto riguarda gli impianti di incenerimento ipotizza solo interventi di revamping, senza aumenti di portata, per impianti esistenti obsoleti e inquinanti come quelli di Desio, Sesto San Giovanni e Busto Arsizio.

Per attuare una strategia indirizzata verso una gestione integrata e sostenibile dei rifiuti urbani, occorrono azioni concrete per la riduzione dei rifiuti intervenendo sugli stili di vita, di produzione e consumo di cittadini e imprese presenti sul territorio.

Bisogna inoltre incentivare il miglioramento quantitativo e qualitativo della raccolta differenziata, e rendere prioritaria la realizzazione dell'impiantistica destinata al recupero e alla valorizzazione della frazione organica.

Il recupero energetico, come ribadito dall'Unione Europea con la direttiva 98/2008, va lasciato all'ultimo posto della gerarchia dei rifiuti, insieme allo smaltimento.

Organizzato da: Circolo Legambiente La Civetta

1 commento:

  1. Nonn è vero che l'impianto di Trezzo non è stato assoggettato alla regolare procedura di VIA.

    Dal 1986 è stato introdotto il VIA (valutazione di impatto ambientale) una proceduta per valutare gli effetti
    diretti e indiretti di un’opera pubblica sull’ambiente e sulla salute pubblica. Ma la Lombardia ha recepito tale
    decreto solo dal 1999. Nonostante non fosse obbligatorio per questo tipo di impianto di termovalorizzazione,
    l’Amministrazione Comunale di Trezzo nel 1999 ha commissionato uno studio di VIA all’Università di
    Parma.
    A tale proposito visitare la pagina a questo indirizzo:

    http://www.comune.trezzosulladda.mi.it/upload/termo20011219.pdf

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